L'ingegner Massimo Tognotti (responsabile dell'Antincendio Boschivo della nostra area) ha inviato una nota esplicativa sulla tecnica di contrasto degli incendi, che sarà sperimentalmente applicata anche all'Isola d'Elba in un "cantiere" che è previsto nel prossimo Aprile nell'areale circostante Monte Orello. Anche se lo scritto è dedicata agli operatori dell'informazione (per i quali si organizzerà anche un seminario formativo) abbiamo ritenuto interessante proporla ai nostri lettori
Il fuoco prescritto è definito come l’applicazione consapevole ed esperta del fuoco su superfici pianificate, con adozione di precise prescrizioni e procedure operative, per ottenere effetti desiderati e conseguire obiettivi integrati nella pianificazione territoriale.
Il fuoco prescritto è selvicoltura preventiva, quindi uno strumento utile alla prevenzione degli incendi boschivi, attraverso tecniche, azioni e metodi di gestione dei boschi. Personale esperto, formato e addestrato, interviene in aree pianificate ed adatte al fuoco prescritto.
In pratica si elimina combustibile a cominciare da quello più fine, in zone dotate di un Piano ed una Autorizzazione, che indicano gli obiettivi e le condizioni operative da raggiungere, in coerenza con la pianificazione di quel territorio.
In Italia non esiste una legge nazionale che disciplina l’argomento, nessuna regione lo vieta, quasi tutte lo definiscono con norme variegate, spesso non univoche. La Regione Campania ha una legge regionale dedicata interamente al fuoco prescritto (LR 20/2016), esperienze positive si sono realizzate in Sardegna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Calabria.
Ad oggi la Regione Toscana è l’unica che utilizza questo criterio come strumento integrato della propria pianificazione territoriale. Le superfici trattate sono basse, ma in crescita.
Alcuni paesi (Spagna, Francia, Portogallo, Svezia ed anche USA ed Australia) hanno esperienze molto più avanzate, con spazi significativi trattati e produzioni di studi, report, articoli scientifici, valutazioni ecologiche e d’impatto su ecosistemi diversi. Insomma una quantità infinita di materiale, esperimenti, monitoraggi, studi sulle conseguenze sulla fauna, sul suolo, sulla vegetazione, sull’atmosfera, sulla salute degli operatori, solo per citare i più ricorrenti.
Materiale prezioso anche per la Toscana per progredire con metodo e diligenza nell’attività e rispondere con cognizioni alle osservazioni, talvolta critiche, su questa tecnica.
Le principali criticità sono rappresentate da:
1. Scarsa conoscenza dell’argomento, indolenza ad uscire dalla propria zona di “confort”. Sono necessari anni di percorso addestrativo, con la pianificazione dei lavori, una formazione lunga e complessa, personale appassionato, obiettivi chiari ed, ovviamente, risorse adeguate al progetto.
2. La mancanza di legislazione nazionale di settore.
3. La paura delle responsabilità, considerato che resta sempre un rischio residuo.
Il progetto di fuoco prescritto deve contenere un’analisi specifica del luogo, degli obiettivi e del contesto. Sono sostanziali le analisi dei modelli di combustibile, del tipo di fuoco necessario e dei comportamenti attesi, delle condizioni meteorologiche ottimali. Deve essere pianificata la parte operativa di cantiere con analisi di: risorse, tempi di realizzazione, preparazione delle aree, ruoli degli operatori, tecniche di accensione, manovre operative, posizionamento mezzi e computo delle spese. Non devono mancare il piano di comunicazione per cittadinanza ed gli addetti ai lavori.
Il progetto prescrive anche condizioni ben precise e vincolanti per l’esecuzione del cantiere, con range predefiniti dei parametri di temperatura, umidità, vento (intensità e direzione), indici di rischio locali, giorni dall’ultima pioggia, condizioni e umidità dello strato umifero, intensità di fiamma. Lo svolgimento del cantiere obbliga al briefing all’apertura ed al debriefing alla conclusione dei lavori
La scuola regionale AIB La Pineta di Tocchi a Monticiano (SI) ha formato circa 40 Progettisti, 12 Direttori di cantiere e circa 40 addetti alle torce. La formazione prosegue dopo il corso con attività pratica nei cantieri attivi del territorio regionale.
Di seguito l’indirizzo internet per accedere all’intervista del Responsabile degli Istruttori della Scuola RT Luca Tonarelli, che tratta in maniera compiuta l’argomento e dalla quale è stato estratta la sintesi che precede: http://antincendio-italia.it/fuoco-prescritto-contro-gli-incendiboschivi-prevenzione-protezione-e-addestramento-lintervista-a-luca-tonarelli/
Massimo Tognotti