L’Isola del Giglio si candida a laboratorio italiano per l’utilizzo dell’energia proveniente dalle onde del mare, le cosiddette ‘blue energy’. E’ quanto emerso dal secondo incontro regionale del progetto MAESTRALE coordinato dall’Università degli Studi di Siena, dipartimento Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente.
«Con l’obiettivo di porre le basi per una strategia di sviluppo dell’energia marina nell’area mediterranea preservandone il valore ambientale e culturale – ha detto il Sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli - sono stati presentati ed analizzati i vari modelli che potrebbero essere presi in considerazione per produrre energia. La nostra isola si candida a modello di un nuovo modo di intendere l’utilizzo di energie rinnovabili, un percorso che parte dal basso e che condivide con la comunità le scelte migliori per il proprio futuro».
«Siamo molto soddisfatti dell’esito dell’incontro – ha sottolineato Simone Bastianoni dell’Università degli studi di Siena – abbiamo trovato una comunità sensibile ed attenta al nostro progetto di fattibilità, oltre ad una serie di interlocutori seri e qualificati, in grado di affiancarci nella fase operativa. Ci auguriamo di poter restituire in tempi brevi le positive indicazioni che abbiamo ricevuto».
Il Blue Energy Lab è stato preceduto da alcuni sopralluoghi in alcune aree dell’Isola ‘vocate’ allo sfruttamento delle energie blue come il molo di sottoflutto e il dissalatore.
All’incontro, che pone le basi per la verifica di fattibilità per la realizzazione di un primo progetto pilota, grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale e del sindaco Sergio Ortelli e in virtù dell'esistenza di un protocollo d'intesa firmato con la Regione Toscana nel 2015 proprio per lo sviluppo delle rinnovabili sull'isola, hanno preso parte Acquedotto del Fiora, Sie srl, Terna Plus, Università La Sapienza, Parco dell’Arcipelago Toscano.
Il progetto: Incontri di questo genere si svolgono in differenti regioni di 8 paesi dell’area Mediterranea e ospitano incontri transnazionali e eventi al fine di scambiare le migliori pratiche e esperienze. Ogni BEL elaborerà 2 o più progetti pilota di impianti alimentati a energie blu in ogni regione. Ogni studio di fattibilità fornirà dati sulle condizioni necessarie affinché l’impianto funzioni, un piano economico, mezzi tecnologici richiesti, grado di sostenibilità ambientale e di accettazione da parte della società civile, coinvolgendo nella sua redazione amministratori, aziende e gruppi di cittadini. Il risultato atteso è quello di creare almeno 20 progetti che potrebbero essere implementati nel prossimo futuro finanziati grazie ad un forte partenariato pubblico-privato e l’accesso ai fondi strutturali Europei.