Vedo che l’ex sindaco di centrodestra di Rio Marina Paola Mancuso tenta confusamente – scrivendo molte inesattezze e facendo ricostruzioni di comodo - di tirare Legambiente dentro una polemica artificiosa, scambiando un post su Facebook per un articolo e accusandoci di barcamenarci tra equilibri politici che non esistono, visto che vediamo solo squilibri, e che non interessano e non riguardano Legambiente. Mentre interessano e riguardano da sempre la Mancuso.
Prendo atto però con soddisfazione che il dissalatore è riuscito almeno a annacquare vecchie e recenti ruggini tra esponenti del centrodestra che fino a ieri si prendevano a mazzate proprio su questo tema.
invece, se per quanto riguarda gli studi scientifici ai quali si riferisce la Mancuso c’è anche, come credo, “The state of desalination and brine production: A global outlook”, pubblicato su Science of the Total Environment da un team di ricercatori dell’United Nations University (UNU – Canada), dell’università olandese di Wageningen e del Gwangju Institute of Science and Technology (Corea del sud, probabilmente l’ex sindaco protempore riomarinese rimarrà sorpresa sapendo che a darne notizia per primo in Italia è stato, il 17 gennaio 2019, il giornale per cui lavoro, greenreport.it, e che quell’articolo (http://www.greenreport.it/news/acqua/universita-onu-attenti-alla-salamoia-dei-dissalatori/) l’ho scritto io.
Uno studio che vale davvero la pena leggere perché, pur mettendo in guardia sui problemi che hanno i vecchi dissalatori, Vladimir Smakhtin, direttore dell’UNU-Inweh, che sta studiando le risorse d’acqua non convenzionali, evidenzia che non è in discussione la necessità di realizzare dissalatori e conclude: «Attualmente, circa 1,5 – 2 miliardi di persone vivono in aree di scarsità fisica di acqua, dove le risorse idriche sono insufficienti per soddisfare le richieste di acqua, almeno durante una parte dell’anno. Circa mezzo miliardo di persone soffrono di carenza idrica per tutto l’anno. C’è l’urgente bisogno di rendere le tecnologie di desalinizzazione più accessibili e di estenderle a Paesi a basso reddito e a reddito medio-basso. Allo stesso tempo, però, dobbiamo affrontare gli aspetti potenzialmente negativi della desalinizzazione».
Ma se sui dissalatori si può e si deve discutere non è assolutamente accettabile la strampalata e gravissima accusa della Mancuso rivolta Legambiente: «Peccato che da ridere ci sia ben poco e che non proprio di buon gusto sia la strumentalizzazione che l'associazione fa del diritto di giovani scesi in piazza senza etichette né magliette».
Legambiente ha partecipato a quelle manifestazioni come hanno fatto decine di altre associazioni – per esempio Coldiretti o la cattolica Greenaccord – su invito dei ragazzi che le hanno organizzate in tutta Italia. All’Elba sono stati i ragazzi del Liceo Foresi a chiedere a Legambiente Arcipelago Toscano di dar loro una mano dal punto di vista informativo-organizzativo. Nessuno ha strumentalizzato nessuno, a meno che l’ex sindaco Mancuso non pensi che Legambiente o Maria Frangioni siano i mandanti di Greta Thumberg: avremmo anche potuto provarci ma non parliamo lo svedese.
Sono gli studenti che da un paio di anni stanno realizzando con Legambiente importanti progetti insieme ai loro istituti scolastici e con il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale di centro-destra di Portoferraio. di associazioni imprenditoriali, dell’Università di Firenze e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano…
Se vuole l’ex Sindaco di Rio Marina può chiedere direttamente ai ragazzi che hanno organizzato e gestito la manifestazione, visto che io li ho conosciuti, complimentandomi con loro per la loro passione e intelligenza, solo il 15 marzo in piazza a Portoferraio.
Se la Mancuso avesse dato semplicemente un’occhiata alle foto di quella manifestazione si sarebbe accorta che l’unico striscione che campeggiava ben in vista dietro l’ormai mitico apino/palco del Frangini era quello del Comitato per il NO al Dissalatore: nessuno ha gridato alla strumentalizzazione o chiesto di toglierlo.
Dietro l’accusa a Legambiente buttata lì dalla Mancuso c’è un’idea intollerabile dell’intelligenza e dell’indipendenza di giudizio sui nostri magnifici ragazzi: sono strumentalizzabili, devono starsene buoni e zitti e se parlano o esprimono idee – come sta succedendo ai bimbi del Consiglio dei ragazzi di Marciana Marina – o sono imboccati dai grandi o sono strumentalizzati da qualcuno. A dirlo di solito sono persone con evidenti convinzioni politiche conservatrici e reazionarie, oppure politici militanti ed amministratori comunali esercitanti o in sonno, negazionisti climatici e gente che posta continuamente pesantissimi giudizi politici contro i migranti su Facebook.
E’ un’idea triste della nostra gioventù – soprattutto se chi ce l’ha è anche un genitore – perché parte dalla convinzione che i nostri figli e nipoti non siano in grado di discernere, di avere idee proprie, spirito critico, di pensare con appassionata paura al futuro catastrofico che abbiamo preparato per loro. Perché evidentemente i figli/e di chi esprime questa convinzione dicono solo quel che vogliono babbo e mamma.
Invece, nessuno può strumentalizzare questi ragazzi, anche perché non ci sono nemmeno più i Partiti politici in grado di farlo. I Partiti sono partiti e non tornano.
Ma accuse strumentali a una polemica di corto respiro come quelle rivolte a Legambiente dalla Mancuso, forse non volendo, rischiano di sminuire la passione e l’intelligenza con cui i ragazzi dell’Elba e di tutto il mondo si sono uniti in un movimento per la difesa del futuro e del pianeta. Dovremmo essere orgogliosi di questi ragazzi e ragazze, dei nostri figli/e e nipoti che affrontano la vita con passione e curiosità, giovani uomini e donne che diventeranno adulti consapevoli (e quindi non strumentalizzabili) e smetterla di dirgli di stare al loro posto (tanto non ci staranno), di non disturbare i grandi che ne sanno più di loro. E finalmente ascoltarli, visto che siamo tutti in debito con loro e che gli stiamo lasciando in eredità un mondo peggiore e più pericoloso di quel che abbiamo ereditato dai nostri genitori.
Forse bisognerebbe ricominciare da una vecchia canzone/filastrocca di Sergio Endrigo: “Se tutte le ragazze, le ragazze del mondo, si dessero la mano, allora ci sarebbe un girotondo. intorno al mondo. E se tutti i ragazzi, i ragazzi del mondo, volessero una volta diventare marinai, allora si farebbe un grande ponte con tante barche, intorno al mare. E se tutta la gente, si desse una mano, se il mondo finalmente si desse una mano, allora ci sarebbe un girotondo, intorno al mondo, intorno al mondo”.
Umberto Mazzantini
Direttivo Nazionale Legambiente