Negli ultimi mesi con il ministro Costa è ripresa una qualche attenzione e riflessione anche sui parchi. Nelle ultime settimane però il contesto si è improvvisamente ingarbugliato portando alla ribalta situazioni sulle quali sono in corso polemiche anche inaspettate che rischiano appunto di complicare scelte e decisioni non più rinviabili. Si è partiti con il concerto di Jovanotti sulle Dolomiti che è subito approdato anche sulle spiagge della Versilia.
A inasprire le polemiche non solo con Messener ha contribuito anche il WWF che lo ha appoggiato e sostenuto e che ora sta cercando di uscire dai guai specie dopo la proposta di nominare la sua presidente Donatella Bianchi alla presidenza del Parco delle 5 Terre da tempo orfano. Il compleanno dell’amico Franco Pedrotti è stata così anche una occasione oltre che per omaggiare il caro maestro per riproporre concezioni, tradizioni ed esperienze che hanno segnato il difficile percorso delle nostre aree protette. E l’aggravante è costituita proprio dalle situazioni oggi a rischio che riguardano lo Stelvio, le Dolomiti bellunesi, il Gran Paradiso, le zone terremotate, il Po. A cui va aggiunto l’Abruzzo dove la speculazione tiene sotto tiro mafioso il nostro parco storico, ma anche la Liguria che sta discutendo la sua legge regionale come aveva già tentato il parlamento con la 394, per vedere come peggiorarla e penalizzare i suoi parchi regionali come quello di Montemarcello-Magra. Non parliamo degli 8000 Km di coste, del Santuario dei cetacei, delle aree protette marine dopo la bella cura di Ronchi. Abbiamo avuto modo di parlarne recentemente con il libro dedicato a Bino Li Calzi perché ci sono cose che è bene non dimenticare specie di questi tempi.
Insomma oggi grazie anche ai concerti in programma tocchiamo con mano cosa ha significato per i nostri parchi avere rifiutato un appuntamento nazionale in cui istituzioni, ambientalismo, ricerca scientifica intorno allo stesso tavolo avrebbero dovuto e potuto finalmente mettere a punto una politica nazionale per i parchi senza più pretesti e scuse. Insomma per mettere sotto torchio non la legge ma i ritardi e le inadempienze politico gestionale. E’ questo anche l’argomento che come Gruppo di San Rossore abbiamo criticamente discusso a Pisa fine marzo. Discussione che vorremmo poter discutere anche con il ministero, le regioni, gli enti locali, le associazioni ambientaliste e ovviamente con i parchi e le altre aree protette.
Renzo Moschini