Un folto gruppo di escursionisti che partecipavano ad un’iniziativa sui sentieri di Cima del Monte, in pieno Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e nella Zona di Protezione Speciale (Zps) Elba Orientale, che teoricamente dovrebbe essere protetta da una Direttiva dell’Unione europea e dalla legge 394/91 e da quella regionale, si sono trovati di fronte alla solita banda di motocrossisti che puntualmente ogni anno devastano i sentieri del Parco Nazionale.
Già ieri ci era stata segnalata la presenza a Porto Azzurro di un gruppo di motociclisti con mezzi da enduro con spiccato accento del nord che erano molto preoccupati per la presenza sulle strade delle forze dell’ordine. Chi ci ha segnalato la cosa spiega che si tratta di «Moto da enduro, di due modelli diversi ma della stessa marca, KTM, appaiono in parte targate, in parte con micro-targa completamente abrasa o mascherata e quindi non leggibile, neppure a brevissima distanza».
E’ evidente che, come ogni anno, sono riprese le scorribande guidate ed a pagamento nei sentieri dell'Elba e del Parco e che anche quest’anno non si è fatto niente per fermare chi le organizza e pubblicizza. Anzi pare che ci sia una linea più morbida verso la presenza di moto nei sentieri del Parco e nelle Zps.
Il gruppo è naturalmente guidato da chi organizza da anni la presenza dei KTM all’Elba, fa base a Porto Azzurro e pubblica impunemente foto, filmati e reportage sui giornali specializzati che reclamizza attività di motocross non autorizzate all’interno del Parco Nazionale e lungo i suoi sentieri. .
Legambiente già ieri ha invitato le istituzioni interessate e le Forze dell’Ordine ad un pronto intervento per fermare questi abusi che si verificano puntualmente ogni anno e dei quali si conoscono bene organizzatori, guide e “staffette”.
Crediamo sia giunta davvero l’ora che il Parco metta fine a tutto questo che danneggia per primi i motocrossisti elbani, con i quali siamo sempre stati convinti vada trovata un’intesa sui percorsi praticabili.
Tanto per capire di cosa si tratta, segnaliamo i video a questo indirizzo:
Il motociclista ha voluto provare se reggeva il confronto con l'enduro vero. Su sentieri naturalmente.