Il 5 marzo si è tenuta a Pisa la prima riunione del Direttivo nazionale del Gruppo di San Rossore,l’associazione onlus nata per rilanciare la cultura dei parchi e delle aree protette nell’ambito di una nuova idea di governo del territorio e di gestione delle risorse ambientali.
La decisione di costituirsi ufficialmente in onlus, come si ricorderà, era stata presa per raccogliere attraverso le adesioni individuali e soci collettivi (vedi sito) un adeguato sostegno agli impegni e alle iniziative del Gruppo. Al momento esse sono ancora limitate e rivolgiamo perciò a tutti gli amici un invito non solo ad aderire ma anche a sollecitare altri a farlo.
La riunione ha fatto un primo bilancio delle nostre iniziative e presenze nell’impegno seguito agli incontri del 21 e 22 settembre a Pisa. A parte il nostro sito che fornisce con una certa puntualità informazioni e materiali, sono numerosi i siti anche importanti che ci dedicano spazio. Sui media la nostra presenza è più sporadica e circoscritta ad ambiti e territori limitati alla iniziativa di nostri amici. Interessante e qualificata la nostra partecipazione ad alcuni appuntamenti, come alla recente assemblea promossa a Roma da Federparchi, a Trento dalla SAT, o ad appuntamenti promossi anche da noi come l’8 marzo a Piombino e a quelli in programma per i primi di aprile a Riomaggiore sul santuario dei cetacei e ai primi di maggio alla Scuola San’Anna di Pisa sul libro curato da Ceruti con l’intervista a Paolo Maddalena su ambiente e costituzione.
Il direttivo ritiene che bisogna proseguire in iniziative che coinvolgano in particolare ambienti di studio e del mondo della ricerca, specialmente su temi che nella loro settorialità –vedi agricoltura e pesca- possono rischiare di scaricare sui parchi domande e rivendicazioni improprie e inopportune come la rappresentanza negli enti.
Sotto questo profilo, specie dopo una campagna elettorale che ha largamente snobbato i temi ambientali e in particolare quello dei beni comuni, si tratterà ricercando anche contatti e collaborazioni con comitati, siti, associazioni che dal nuovo parlamento e governo si aspettano una cambio di rotta rispetto al recente e meno recente passato. Dovremo pensare anche, appena parlamento e governo entreranno in funzione, di proporre al nuovo ministro e ai presidenti delle commissioni ambiente di Camera e Senato oltre che alla Conferenza Stato- Regioni e alle singole regioni, la ripresa di una riflessione politica, istituzionale e culturale che manca da anni e che è alla base della mancata convocazione della Terza Conferenza nazionale dei parchi e della confusa legge approvata al Senato che non solo non ha coinvolto nessuno dei soggetti istituzionali determinanti ma ha eluso qualsiasi ricerca e riflessione sullo stato dell’arte, ignorato ormai dal ministero da anni come conferma la mancata presentazione della Relazione annuale prevista dalla legge 394.
E’ quindi da qui che governo, parlamento e regioni dovranno ripartire non per mettere mano (male) alla legge, ma per riaprire finalmente una discussione sul ruolo dei parchi oggi chiamati innanzitutto, come abbiamo visto, ad esempio, all’incontro di Trento a raccordare parchi, Rete Natura 2000, Habitat, Siti e soprattutto ad integrare, senza penosi trucchi, terra e mare che resta –vedi appunto il testo del senato- un problema scandalosamente irrisolto.
Un rilancio insomma dei parchi, non solo come strumento di conservazione della natura e di promozione di forme sostenibile di sviluppo, ma soprattutto come modelli del governo del territorio. Il loro ruolo non va annacquato, ora per ragioni di cassetta ora per opacizzarne il compito fondamentale di pianificazione, senza esclusione di ambiti come il paesaggio che specie in riferimenti ai beni comuni deve ritrovare tutta la sua incisività e autorevolezza.
Come abbiamo detto a conclusione della riunione, dovremo riuscire, specie nelle aree oggi più scoperte a partire dal sud, per mettere meglio a frutto tutti i nostri legami e amicizie intese nel senso buono.
Vorremmo anche ricevere proposte, suggerimenti, stimoli a cui saremmo lieti di dare seguito.