Con una inedita decisione il comitato promotore del ‘Premio letterario la Tore isola d’Elba’ ha deciso di nominare un membro del suo stesso Comitato d’Onore vincitore del premio edizione 2019: il prof. Giordano Bruno Guerri.
Storico, giornalista, scrittore e saggista, nonché docente universitario, oltre che personaggio pubblico e televisivo, Guerri in oltre quaranta anni di attività professionale nel campo della ricerca storica e del giornalismo ha saputo ritagliarsi uno spazio significativo ed unico nel panorama culturale italiano.
Con scrupolo e pervicacia ha per deccenni affrontato studi storici su temi complessi, legati al periodo del fascismo in particolare, ma in generale a tutta l’epoca del Primo Novecento.
La sua nomina a Presidente della Fondazione del Vittoriale degli Italiani, che ha raggiunto il terzo mandato, con l’incarico confermato fino al 2021 da parte dell’ex ministro Dario Franceschini: qui all’Elba per ricevere tre anni fa lo stesso riconoscimento ha speso parole di lode per la proficua attività al Vittoriale del nostro.
Tale successo gestionale ha ulteriormente rafforzato la sua notorietà come uomo di Cultura.
Nel suo ultimo saggio di grande successo, edito da Mondadori, ‘Disobbedisco’, Guerri affronta in una chiave molto inedita la vicenda di Fiume.
L’impresa di Fiume fu una delle avventure più straordinarie del primo dopoguerra. Per sedici mesi (dal settembre 1919 al dicembre 1920) i «legionari» di Gabriele d’Annunzio occuparono la città adriatica dando vita ad una sorta di anticipazione del Sessantotto. Finché il capo del governo italiano, Giovanni Giolitti, pose fine con la forza a quell’esperienza nel cosiddetto «Natale di sangue». L’avventura fiumana suggestionò i contemporanei. Benito Mussolini ne trasse ispirazione per la successiva marcia su Roma, ma ebbe, nei confronti del «Vate» e dei suoi seguaci, un atteggiamento ambiguo. Lenin notò il carattere «rivoluzionario» dell’impresa dannunziana. Antonio Gramsci, evacuata Fiume, provò (inutilmente) a coinvolgere il poeta e i suoi reduci per contrastare le camicie nere che si accingevano alla presa del potere (nell’ottobre del 1922). Sempre attento a valutare con attenzione e libero spirito critico le vicende e i protagonisti delle fasi storiche prese in esame , Guerri ha respinto con forza e cognizione di causa certe accuse di cavalcare questa presunta onda reazionaria diffusa nel Paese con lo studio e la disamina delle vicende dannunziane. Fu del resto lo stesso d’Annunzio a mettere le cose in chiaro con Mussolini scrivendogli il 15 maggio 1923: «Io non voglio essere aggettivato… Il nome dannunziano mi era già odioso nella letteratura, odiosissimo m’è nella politica».
Il giornalista, saggista e scrittore nonché accademico Guerri sarà a Marciana Marina, presso il rinnovato Arthotel Gabbiano Azzurro due la sera del 14 luglio, a partire dalle 21.30 per ricevere il Premio letterario la Tore, giunto alla sua quindicesima edizione e che vedrà la partecipazione ormai consueta della giovanissima e prodigiosa pianista Ilaria Cavalleri con brani legati alla figura del Vate e la Compagnia Teatrale dei Tappezzieri Marinesi guidati da Paolo Ferruzzi che accompagneranno con letture dannunziane l’Evento.
Particolare il premio 2019 che sarà un Trittico autografato di Pietro Cascella, Mario Luzi e Lorenzo D’Andrea dal titolo ‘alba, ti aspettiamo’, come sempre acquistato da Acqua dell’Elba.
La promozione dell’Evento è della Libreria Rigola di Franco e Lucia Semeraro, insieme con l’Hotel Gabbiano Azzurro.
Partecipa la Proloco di Marciana Marina mentre il Comune, come sempre, ha concesso il suo Patrocinio.
MOTIVAZIONE DEL PREMIO
“Per la sua attività legata al mondo della editoria dove ha mosso i primi passi della sua fulgida carriera, prima di approdare alla direzione editoriale della Mondadori. Per la sua instancabile attenzione nella ricerca storica e storiografica relativamente al periodo del primo Novecento e del periodo del Ventennio che ha sempre analizzato in modo critico e disincantato anche rispetto a posizioni consolidate dalla storiografia classica, dando attraverso ogni suo saggio un punto di vista particolare e unico. Per la sua carriera di Accademico, non solo in Italia ma anche in importanti Università europee, americane e sud-americane. Per la sua eclettica e originale presenza nel mondo della comunicazione e dei mass media, anche attraverso programmi televisivi di successo ma colti e raffinati e con un nobile intento di divulgazione. Per la sua recente attività legata al Vittoriale degli Italiani, in veste di Presidente e Amministratore della omonima Fondazione, che ha rilanciato in termini assoluti di presenze di visitatori. Per essere presidente e direttore del MUSA: aperto nel 2015, grazie a quattro grandi mostre, è riuscito a imporsi subito come uno dei più importanti musei dell’Italia settentrionale. Per la sua complessiva figura di uomo di cultura che secondo il criterio ‘dell’ingegno e dell’eccellenza’ del nostro premio ha portato un contributo indiscutibile alla crescita del nostro Paese in termini di cognizione della propria storia.”
Il comitato promotore trasmette la suddetta Motivazione, in data 12 giugno 2019, al Comitato scientifico e d’Onore, per le ratitifiche del caso, auspicando una positiva valutazione del vincitore.
Biografia di Giordano Bruno Guerri
Giordano Bruno Guerri è nato a Iesa, una frazione di Monticiano in provincia di Siena, figlio di Gina Guerri e di Febo Anselmi, detto Ebo. Il padre sposò Gina in seconde nozze dopo l'introduzione del divorzio in Italia.[3]Nonostante il nome di battesimo, la famiglia gli impartì un'educazione di stampo cattolico. Ha raccontato la storia della sua famiglia, a partire dai nonni fino all'infanzia, in Ebo e Gina, pubblicato come allegato al Corriere della Sera nel luglio 2011. Si iscrisse quindi alla facoltà di lettere moderne. Con l'inizio della frequenza universitaria andò a vivere da solo, lavorando come correttore di bozze, dapprima a domicilio e poi alla Garzanti presso cui fu impiegato fino al 1980. Le sue Norme grafiche e redazionali, scritte nel 1971 per Bompiani sono tuttora in uso. Nel 1974 si laureò. Nel 1982 è stato uno dei curatori della mostra Anni Trenta. Arte e cultura in Italia. Nel 1985, dopo il successo ottenuto dal saggio Povera santa, povero assassino. La vera storia di Santa Maria Goretti (Mondadori), fu nominato direttore del mensile Storia Illustrata, senza essere giornalista, e svolse il praticantato come direttore, ottenendo l'iscrizione all'albo dei giornalisti nel 1986. Con una formula che collegava la storia all'attualità in 15 mesi portò le vendite da 60 a 150.000 copie, e nel 1986 fu promosso direttore editoriale in Mondadori, incarico da cui si dimise nel 1988. Nel 1989 assunse la direzione del mensile Chorus, incarico che tenne fino al 1991[5], per trasferirsi a New York. Nel 1995 si trasferì a Roma e gli fu offerto di condurre un programma della RAI, Italia mia benché, che andò avanti fino al 1997. Dal 2003 al 2008 è stato presidente della Fondazione Ugo Bordoni, istituto di alta cultura nel settore delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni. Nell'incarico si adoperò come "ponte fra la cultura umanistica e quella scientifica" e fondò il ForumTal, di cui è ancora presidente: Il TAL (Trattamento Automatico del Linguaggio) è la tecnologia che insegna alle macchine a comprendere, parlare e scrivere l'italiano. Dal 1984 Guerri collabora con Il Giornale come opinionista. Nel frattempo tiene corsi di storia contemporanea alla Facoltà di scienze politiche delle Università di Salerno, di Madrid, di Ginevra, di New York e a Rio de Janeiro. Attualmente insegna storia contemporanea all'Università Guglielmo Marconi di Roma. Dall'ottobre del 2008 è presidente (e dal 2014 anche direttore generale) della Fondazione del Vittoriale degli Italiani, cui ha ridato slancio con nuove creazioni museali e l'acquisizione di opere d'arte contemporanea e di importanti documenti, portandola da 146.000 a oltre 250.000 visitatori. Nel 2016 il ministro Dario Franceschini l'ha confermato per il terzo mandato, fino al 2021. Dal 2015 è presidente della Fondazione Opera pia Carità laicale e direttore del MuSa, Museo di Salò. Nel 2016 ha fondato GardaMusei, che dirige, associazione culturale e turistica fra comuni, musei, istituzioni, che si è allargata fino a comprendere la Fondazione Guglielmo Marconi (Emilia-Romagna), la Fondazione Giovanni Pascoli (Toscana) e Istituti Italiani di Cultura all'estero.