L'ambiente e la sua cura sono stati al centro della tavola rotonda tra addetti ai lavori nella terza giornata di Elba Book Festival. Una conversazione pubblica condotta con toni pacati e rispetto reciproco, moderata da Marino Garfagnoli. Pochi purtroppo gli amministratori locali presenti, in prima fila, Italo Sapere, consigliere del Comune di Capoliveri, delegato al molto discusso dissalatore.
Il dibattito ha preso avvio proprio sul tema delle risorse idriche.
"Non si può andare contro il volere della popolazione - è stato detto -, ma l'opera è in programma a livello regionale da molti anni," così Gianni Anselmi, presidente della seconda commissione della regione Toscana. Per cambiare piano e localizzazione serve una nuova raccolta di dati analitici, perchè parlare di ambiente é comprendere ambiti molto vasti e diversi tra loro. Il fallimento del referendum per il Comune Unico ha rappresentato un'occasione perduta per avviare politiche di ampio respiro. L'Elba offre uno scenario perfetto per testare pratiche olistiche di gestione ambientale. Qui andrebbe fatto un vero e proprio piano strutturale di ambito, se ne parla da tanto, ma non si è ancora realizzato, ha concluso Anselmi.
Il Parco Nazionale dell'Arcipelago toscano è l'organo istituzionale per eccellenza a cui rivolgersi, non solo per tutelare l'ambiente, ma soprattutto per coordinare ed individuare le politiche ambientali d'area, ha asserito il direttore Maurizio Burlando.
Entusiasmanti i trend sull'andamento della raccolta differenziata, di cui ha esaustivamente parlato la presidente E.S.A. Gabriella Solari. La raccolta delle plastiche all'Elba fa registrare un + 52%, ed è un dato molto confortante. Nei sette comuni dell'isola d'Elba si raccolgono in media quasi 100 kg a persona all'anno di rifiuti, che vengono poi riciclati. Un risultato eccezionale, lodato da tutti i presenti.
Ormai è chiaro che siamo fuori dalla cultura dell'usa e getta, ha osservato Carlo Montalbetti, presidente del Consorzio Comieco. La strada è l'economia circolare, che mette al primo posto la riciclabilità e la biodegradabilità dei materiali. Dobbiamo lavorare per ridurre la produzione complessiva dei rifiuti. Le campagne di sensibilizzazione sul plastic free servono proprio per diffondere la consapevolezza dell'importanza delle azioni nel quotidiano, nei cittadini e nell'industria, anche se l'eliminazione della plastica dai processi industriali pare ancora lontana.
L'ambiente è la nostra priorità. E' stato confortante constatare l'impegno congiunto delle istituzioni e degli addetti ai lavori per la gestione del territorio, anche sulla nostra isola. Non sono mancate note polemiche da parte del pubblico, accettate ed integrate in una conversazione costruttiva.