Ai già noti gravi rischi per la salute umana derivanti dall'implementazione della nuova tecnologia di connettività wireless 5G - rischi per niente presi in considerazione dalla classe politica italiana, anzi sbeffeggiati da una buona parte di essa, e dagli Enti decisionali al riguardo - aggiungiamo, come non ce ne fosse già abbastanza, quelli messi in evidenza ultimamente dalla Unione Astronomica Internazionale (IAU), organizzazione che raccoglie gli astronomi di tutto il mondo. Le forti preoccupazioni degli astronomi nascono dal paventato lancio in orbita bassa dei circa 42.000 satelliti artificiali, ad opera compiuta, necessari per garantire la copertura completa a livello globale del segnale 5G; si, avete capito bene, 42mila satelliti artificiali, fra la società aerospaziale privata SpaceX di Elon Musk, Google, Facebook, Amazon (questa ha chiamato il suo progetto “Kuiper”, credo a presa di giro verso gli astronomi) e altre società cinesi e russe, solo per il 5G. E tutto questo per cosa? Ricapitolando e riassumendo - da quanto lo scrivente, da un anno circa a questa parte, dalle colonne di questa testata ha già espresso e riportato - per rendere possibile una migliore e più veloce connettività per lo scarico e l'invio di enormi quantità di dati da e per la rete e per rendere realtà la "meraviglia delle meraviglie", l'Internet delle Cose (IOT) grazie al quale gli oggetti di casa, ad esempio, saranno interconnessi fra loro e con il nostro SmartPhone e le auto potranno andare senza conducente; in pratica l'ennesimo bisogno artificialmente indotto e superfluo di cui l'umanità non mi sembra avvertisse la mancanza.
Quindi un "gingillo" inutile e dannoso la cui potenza di irradiazione si andrà a sommare a quelle già esistenti di 3, 4 e 4,5G e grazie alla quali già ora il valore di campo elettrico nelle alte frequenze (onde radio e microonde) è 100mila volte il fondo naturale, mentre i valori della densità di potenza arrivano ad essere 10miliardi di volte il fondo naturale. Per intendersi il fondo o ambiente elettromagnetico naturale fino agli inizi del secolo scorso era formato dal campo elettrico e magnetico della Terra, dai campi elettromagnetici prodotti dagli eventi temporaleschi e dai debolissimi campi associati alle emissioni del Sole e dell'ambiente cosmico (galassie, esplosioni di Supernovae, attività di Stelle di Neutroni e Buchi Neri, ecc.). In questo fondo elettromagnetico naturale si sono evoluti, e ad esso adattati, gli organismi viventi attraverso le ere geologiche, quindi questa aumentata potenza di irradiazione costituisce una vera e propria forma di inquinamento, non meno importante dell'attuale inquinamento dell'aria, delle acque e del terreno, visto che comunque gli organismi viventi sono entità bio-elettriche e tutto ciò non può non comportare un serio pericolo per la salute ed il mantenimento della biosfera (vedi anche:(http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/33452-antenne-tecnologia-5g-rischi-per-la-salute-umana). D’altronde i rischi sono già stati evidenziati da innumerevoli studi indipendenti, pubblicati anche in peer-rewiev; gli ultimi in ordine di tempo sono quelli dello statunitense National toxicology programm e quello prodotto, dopo circa 10 anni di esperimenti, dall'Istituto Ramazzini di Bologna.
Ma, come sopra accennato, il previsto lancio dei 42mila satelliti artificiali per integrare dal cielo il segnale 5G prodotto dalle antenne a terra allo scopo di renderlo più potente ed omnipervadente nello spazio e nel tempo (7 giorni su 7, 24 ore su 24) aggiungerà un altro serio problema, cioè quello di rendere difficoltosa la ricerca astronomica da Terra, sia nel visibile e sia nel campo della Radioastronomia. Nel visibile già od occhio nudo da cieli ancora oggi di buona qualità si potranno apprezzare “costellazioni” di satelliti artificiali in movimento fra la 3’ e la 7’ magnitudine (la visibilità ad occhio nudo arriva fino alla 6’ magnitudine in una scala da 0 a 6, ma da cieli veramente bui può arrivare anche fino alla 7’), andando così a stravolgere la visione naturale della Volta Celeste.
Vorrei far notare come la visione della Volta Celeste da millenni è stimolo per le domande, e per le soluzioni in alcuni casi, più profonde formulate dall’uomo e all’origine, grazie a ciò, dell’evoluzione del sentimento e dell’ìintelligenza umana e, di conseguenza, della nascita delle prime civiltà e dell'evoluzione delle società.
L’osservazione del cielo in origine era effettuata per fini pratici e di sopravvivenza, basti pensare alla determinazione del tempo, basata sul riconoscimento dei movimenti regolari e periodici degli oggetti celesti la cui conoscenza, era fondamentale per prevedere il ritmo delle stagioni e quindi programmare i lavori nei campi, dalla semina al raccolto. Senza questa conoscenza non sarebbero sorte le prime civiltà stanziali, per non parlare poi dell’importanza per la navigazione e le scoperte di terre sconosciute che questa ha reso possibile.
Ma oggi c’è un importantissimo ramo di ricerca che dovrebbe essere protetto e incentivato e invece sarà complicata dal passaggio e dall’occultamento parziale effettuato dalla costellazioni di satelliti artificiali in movimento attraverso il cielo: la ricerca, attraverso una rete di telescopi sparsi per il mondo, di asteroidi e altri corpi minori del Sistema Solare potenzialmente in rotta di collisione con il nostro pianeta. Ecco perché il cielo dovrebbe essere oggi più che mai protetto e valorizzato, invece che andare ad “intasarlo” con oggetti artificiali al servizio di una tecnologia insulsa e dannosa come quella del 5G: ad opera compiuta questi satelliti avranno addirittura una densità di uno per grado quadrato (fonte Stefano Gallozzi, astrofisico INAF, e IAU). Per quanto riguarda la ricerca radioastromonica, questi satelliti, e altri di altro tipo già in orbita, trasmetteranno in bande di frequenza molto vicine a quelle ampliamente usate dai radio telescopi e questo, di nuovo, complicherà di molto la già molto complicata vita dei radioastronomi; probabilmente la ricerca di civiltà aliene intelligenti (il progetto più importante in questo campo è l'americano S.E.T.I., attivo da qualche decennio) attraverso I segnali radio sarà a questo punto molto compromessa se non impossibile da portare avanti, così come sempre più complicato sarà fare ricerca pura sulle sorgenti emittenti nelle onde radio e nelle microonde dell'Universo in generale (si parla fra l'altro di galassie, pulsar e buchi neri).
Alle critiche mosse dall'IAU al progetto di Internet dallo Spazio Elon Musk ha risposto con un tweet in maniera abbastanza superficiale minimizzando i problemi ed appellandosi al fatto che oltre tre miliardi di persone trarrebbero giovamento dalla connessione Internet globale.
Il passaggio più simpatico è quello in cui suggerisce di trasferire i telescopi nello spazio, perchètanto l'attenuazione atmosferica è terribile (!?); sarebbe bello sapere la strategia di Musk per spedire in orbita il telescopio E-ELT (European Extremely Large Telescope con specchio di 40metri di diametro) oppure gli array del CTA (Cherenkov Telescope Array) che funzionano solo grazie all'atmosfera terrestre, ecc...!
E qui si profila un grande problema, fra l'altro già evidenziato da quando è stato proposto e imposto il progetto del 5G e che Elon Musk riassume ed esemplifica in tutta la sua drammaticità, e cioè l'immensa superficialità e ignoranza dei principali attori a favore del 5G con I quali, a ragione di ciò, diviene veramente difficile ragionare su concetti in fondo molto semplici quali, Principio di Precauzione, Effetti Biologici dei CEM, evidenze degli studi scentifici indipendenti circa gli effetti negativi sulla salute derivanti da irradiaioni wireless, ecc.. D'altronde è sempre molto difficile ragionare di salute e ambiente quando gli interessi che muovono questa, come altre tecnologie, sono di natura esclusivamente economica; tutta una nuova economia si nasconde e si muove sotto l'imposizione del 5G e del wireless in generale, ma in particolare del 5G, e la torta è veramente enorme per I vari attori in gioco, migliaia di miliardi di euro.. e chi vuole, fra questi, farsi sfuggire ognuno la propria sontuosa fetta?
E ancora una volta, almeno in Italia, non si può non evidenziare e sottolineare tristemente la desolante assenza dai mezzi di comunicazione main-stream di questo argomento, almeno per quanto riguarda le immense problematiche che il 5G comporterà. Se ne parla, certo che se ne parla, ma solo per mettere in evidenza I “benefici” che porterà, al limite accennando solamente le criticità riguardo la protezione dei dati trasmessi attraverso l'etere; solo Report nel novembre 2018 e Petrolio nella primavera scorsa (alle 2 di notte) hanno parlato delle evidenze scentifiche riguardo gli effetti negativi del 5G sulla salubrità ambientale. Per il resto è tutto un minimizzare, negare, omettere, nascondere, falsare, non far parlare, non far conoscere, ecc. Insomma tutto quello che nel suo insieme, simpaticamente, costituisce e sempre costituirà la Censura.
Andrea Isolani