Sono stati più di 100 i partecipanti all’ormai tradizionale Festa d’inverno di Legambiente a Fonte di Zeno, la magnifica azienda agrituristica annidata nel cuore d verde del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano tra Poggio e Marciana Marina. «Avremmo potuto essere molti di più – dice la presidente di Legambiente Arcipelago Toscano Maria Frangioni – ma abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni in anticipo perché già così abbiamo messo a dura prova le inesauribili capacità delle famiglia Cocchia che gestisce magnificamente un posto bellissimo. Andrea, Elisa, Beppe e Gabriella ancora una volta sono stati eccezionali, gentilissimi e generosi (oltre a cucinare benissimo). Non abbiamo parole per ringraziarli. Ci scusiamo con tutti quelli che non hanno potuto partecipare, sarà per la prossima volta».
In occasione della Giornata mondiale delle Zone umide, il serpentone di escursionisti lenti è partito puntuale dal Moletto del Pesce di Marciana Marina per risalire le – sconosciute ai più – stradine pedonali interne del Paese, con frequenti soste per parlare di alluvioni, asini, uomini, vino, storie vecchie e recenti e scoprire un’Elba dimenticata ma che si può ancora toccare con mano e nei segni del territorio.
Poi la risalita lenta della collina verde dello Zolfale, tra antiche vigne e muretti a secco, per raggiungere la strada del Lavacchio che fa da confine tra i Comuni di Marciana Marina e Marciana e del Parco Nazionale, dove i trekkers si sono inerpicati, tra lecci e castagni e le briglie e dighe del fosso che scende dal monte fino alla marina, per raggiungere lo spettacolare casale di Fonte di Zeno, il suo gigantesco cedro e il suo panorama unico sulla vallata e il mare e su Poggio e Marciana che, visti da lì, sembrano un unico paese.
Un luogo sconosciuto alla quasi totalità dei partecipanti che un certosino e lunghissimo lavoro della famiglia Cocchia ha tolto dall’oblio, facendolo riemergere dai rovi per trasformarlo in un posto che ispira pace e serenità. Un’immersione nella natura e negli antichi paesaggi agricoli dell’Elba, condita da buon cibo e dal vino di Arrighi, per una sosta tra il giardino delle farfalle e il pollaio con galline ed oche, mentre una poiana sorvegliava dall’alto.
Una giornata di scoperta e tranquillità che è continuata con la rapida discesa, tra antiche carbonaie e lecci, fino alla Madonna del Buonconsiglio e poi verso Marciana Marina, con la promessa e la richiesta di ritrovarsi ancora.