In Regione qualcuno ragiona… finalmente!
Nonostante l’ottusa determinazione di ASA a perseguire il progetto dissalatore, come prova l’ennesimo ricorso al TAR all’ordinanza di dicembre del comune di Capoliveri, che sospendeva il (ri)tentato inizio dei lavori, in Regione qualcosa si muove.
Il capogruppo di SI-Toscana Tommaso Fattori, ha presentato una mozione che punta il dito sulle criticità ambientali del dissalatore.
Si afferma che "E’ incredibile che il progetto non sia stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale. E appare ancora più incredibile che nello stesso decreto di esclusione si faccia presente che le criticità saranno compensate da opere di mitigazione. Ma – ci si chiede nella mozione - come potranno essere compensate le criticità, se non si conoscono, visto l’esclusione della Valutazione d’Impatto Ambientale?
E’ necessario risolvere i problemi idrici dell’ isola d’Elba, si afferma nella mozione, ascoltando la popolazione e ottimizzando le consistenti risorse idriche del territorio, che in molti casi vanno sprecate.
La mozione chiede alla giunta regionale di programmare interventi di miglioramento e adeguamento dell’approvvigionamento idrico, come la realizzazione di più invasi artificiali di piccole-medie dimensioni per immagazzinare la risorsa idrica superficiale, la pianificazione di interventi d’interconnessione tra gli acquedotti esistenti e il riutilizzo delle acque reflue.
Oggi esistono tecnologie industrialmente affidabili e largamente impiegate per il riutilizzo delle acque reflue dei depuratori che attualmente finiscono in mare. - ha aggiunto Fattori - Si tratta di una soluzione ambientalmente compatibile ed economicamente conveniente per fornire integrazioni di acqua dolce per usi civili e, in un’ottica circolare, conterrebbe l’impatto ambientale riducendo o eliminando gli scarichi in mare.
Con la speranza che non siano solo promesse preelettorali.
Fin qui le notizie da Firenze, ma altre “buone notizie” giungono anche da Bruxelles, infatti
La Commissione europea ha avviato, oggi a Bruxelles, una procedura d'infrazione contro l'Italia per aver recepito in modo carente la normativa Ue sulla Valutazione di Impatto Ambientale ("Via"), obbligatoria per autorizzare i progetti pubblici e privati per i quali si prevedono significative conseguenze sull'ambiente, a causa della loro natura, le loro dimensioni o la loro ubicazione (direttiva Via, 2011/92 /Ue). L'Italia, secondo la Commissione, non ha recepito in modo soddisfacente nel suo ordinamento alcune modifiche alla direttiva Via che, che erano state adottate nell'aprile 2014 (direttiva 2014/52/Ue). La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all'Italia, dandole due mesi per rispondere e correggere la sua legislazione. In caso contrario, l'esecutivo Ue potrebbe inviare alle autorità italiane un "parere motivato", ultima tappa prima del ricorso alla Corte europea di Giustizia.
Fonte INl” 12 febbraio 2020
Nella pratica che cosa significa tutto questo: la legislazione italiana e la Regione Toscana, sempre garante dell’ambiente e del proprio territorio, hanno, spesso e volentieri, cercato di aggirare la Valutazione d’Impatto Ambientale, perché rappresenta un vincolo per determinati progetti, che spesso servono più a chi li costruisce che non alla collettività.
Italo Sapere
Consigliere del Comune di Capoliveri