L’altro giorno ero nel parco di casa, dove ogni giorno, in questo periodo di segregazione a causa del coronavirus mi trovo a curare il frutteto, le piante dei limoni e a preparare l’orto per piantare come ogni anno i pomodori, quando, fra la pineta ed il bosco di macchia mediterranea di “Lanternino”, in un luogo che io chiamo “La foresta", mentre stavo ripulendo una pianta di banane dalle foglie frustate dal vento, fra grossi massi di granito vicino al torrente ho notato uno strano svolazzare. Un continuo groviglio di ali indefinito che tentava di sollevarsi e poi ricadeva a terra in uno svolazzamento caotico.
Incuriosito, sono rimasto ad osservare. Erano due merli, forse un maschio e una femmina. Continuando a seguire la scena, ho capito che uno dei due non riusciva più a volare e l’altro cercava di aiutarlo a ripartire.
Mi sono ricordato allora che i merli fanno coppia fissa per tutta la vita, un bell’esempio di solidarietà della natura che tutto c’insegna, anche ad aiutare chi non riesce più a spiccare il volo.
In futuro, avremo sempre più bisogno della natura che con i suoi insegnamenti e le sue risorse ci spinge ad andare avanti. In cambio non chiede molto, solo amore e rispetto.
Nello Anselmi