Da tanti anni non visitavo la spiaggia della Paolina di napoleonica memoria, adesso il 60% dello spazio (ovviamente quello centrale) è in concessione.
Molto bene: si fa per dire..
E’ noto come l’Italia batta tutta la concorrenza in materia di spiagge privatizzate in cambio di 4 fetecchie.
A parte ciò, sotto la strada provinciale vedo immondizia diffusa: plastica ma anche vetro. Devo dire che i questi casi non riesco a trattenermi e, con mia moglie, raccogliamo in 5’ dei bei sacchi. Non possiamo certo chiedere ad ASA o ai nostri ambientalisti di scapicollarsi al di sotto dell’argine dei tanti kilometri di strada provinciale.
La fatica di Sisifo parrebbe uno scherzo.
Il malcostume di buttare ogni cosa dai finestrini non è solo patologia turistica: anche i nostri giovani compaesani eccellono nello sciagurato sport.
Eccoci dunque alla recente legge europea che dovrebbe vietare un certo numero di oggetti in plastica usa e getta dall’anno prossimo. Ma per le famigerate bottigliette dell’acqua la gestione è delegata dalla UE ai singoli Paesi: buon senso vorrebbe far pagare un consistente numero di centesimi per il vuoto, rimborsabili alla riconsegna. Ciò avviene in diversi paesi nord europei ma evidentemente certe lobbies industriali e della grande distribuzione sono più convincenti del buon senso.
Non resta che sperare nella Plastic Tax la cui applicazione è già slittata purtroppo di qualche mese.
Se implementata, sarebbe una delle poche vittorie dell’ambiente sul quattrino…
Ivo Bandi