In data 21 maggio scorso ho stampato da “Elba Notizie” un articolo dal titolo “i lavori per la realizzazione del Dissalatore di Mola riprenderanno” .
Vi si apprende che “prosegue il lento ma costante lavoro verso la realizzazione di un’opera pubblica strategica a livello regionale: il Dissalatore dell’Isola d’Elba”.
Orbene, ho avuto modo negli scorsi anni di scrivere e pubblicare su tutta la stampa online elbana e non solo molteplici articoli sul Dissalatore di Mola e più in generale, e particolarmente, sull’annoso mai risolto cocente problema nostrano dell’approvvigionamento idropotabile dai risvolti ineludibili di ordine socio-economico-ambientale.
Le mie considerazioni del tutto negative sul predetto progetto sono sempre state supportate da fondatissime argomentazioni analitico-matematiche oltre che idrogeologiche generali per quanto attiene alla nostra Isola e ciò è avvenuto senza mai avere avuto alcuna ancorché minimale contestazione e/o controreplica da parte del gestore idrico elbano avendo esaustivamente dimostrato “l’assurdità e l’irrazionalità logico-acquedottistica incontrovertibile” della sciagurata idea di realizzare un mega-impianto industriale all’Isola d’Elba (terza isola d’Italia) che vive pressoché unicamente di turismo.
Dopo quanto appreso e letto negli ultimi due mesi di maggio-giugno circa la determinazione estrema ed irrevocabile di comunque realizzare il suddetto dissalatore, reputo doveroso e pertinente rinfrescare la memoria agli Elbani ed alle relative Istituzioni sull’assurdità di un simile impianto rendendo noto il merito analitico tecnico-scientifico e socio-economico-ambientale di quanto da me già reso pubblico qualche tempo addietro, ma ancora di estrema attualità, sperando che chi di dovere si svegli una buona volta da quel torpore che l’ha sempre caratterizzato sulla pletora di fondamentali nostrani diritti troppo spesso usurpatici.
Luciano Campitelli