“Leggo con piacere il comunicato di Legambiente dove si dà pubblicità alla notizia della sentenza del Tar relativa al contenzioso tra la Scat, società proprietaria dell’azienda agricola di Galenzana e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ma, visto che vengo chiamato in causa dall’associazione ambientalista vorrei precisare alcuni aspetti. Il primo è che nessuno ha mai chiesto al Comune che rappresento di esercitare il diritto di prelazione su Capo Poro, questa possibilità è stata data solo al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, come previsto dalla legge 394, al quale l’agenzia del Demanio ha comunicato, in data 7 dicembre 2016, “l’intenzione di alienare il suddetto compendio alla cifra di 36.560,00 euro”. Il Parco ha deciso, in quell’occasione, di non esercitare il diritto di prelazione e quindi il privato ha avuto la possibilità di comprare quel terreno sul quale insistono quei ruderi oggi oggetto di contenzioso fra l’Ente e il privato di fronte al tribunale amministrativo. Non conosco i motivi per i quali il Parco in quell’occasione ha deciso di non comprare quel pezzo di terreno ma so per certo che se quel promontorio che domina Montecristo e tutto il versante sud dell’arcipelago fosse oggi un bene pubblico questa sarebbe la più grande garanzia di tutela.
Per quello che riguarda il mio ruolo istituzionale all’interno della vicenda tengo a precisare che alcune settimane fa il sentiero che raggiunge Capo Poro è stato oggetto di un incontro da me presieduto insieme al Parco che ha visto il privato garantire la fruizione pubblica e penso che questo sia stato un risultato che ha assicurato ai miei cittadini e a tutti quelli che amano questo territorio di poter godere di quel sentiero nell’immediato senza dover affrontare eventuali battaglie legali. Il Comune e il Parco hanno raggiunto un risultato e penso che anche Legambiente concordi che se il privato si dimostra disponibile è bene cogliere l’occasione senza prevedere contenziosi lunghi e costosi davanti ai tribunali amministrativi.
Per quello che mi riguarda la questione di Capo Poro è molto delicata perché la sentenza del Tar non impedisce la possibilità al privato di fare la manutenzione straordinaria dei ruderi. Mi risulta che qualunque sia la loro destinazione il privato può farla e i progetti sono chiari. Se così non fosse accolgo con grande sollievo la notizia.
Ricordo a Legambiente che il mio intervento è stato molto chiaro anche in relazione alla casa del Custode che ha visto il mio Comune sollecitare il parere della Sovrintendenza nel tentativo di evitare una costruzione non funzionale ad un piano aziendale agricolo. Infatti il progetto era di realizzarla sulla scogliera sopra la spiaggia dei Salandri. Anche in questo caso il provvedimento ha spinto il proprietario privato a rivolgersi al Tar ricevendo parere negativo. Quindi considero il nostro intervento importante per la tutela del comprensorio Galenzana-Capo Poro.
Saluto cordialmente con l’augurio che tutti gli attori di questo territorio, isole dell’arcipelago comprese, inizino a vedere l’ambiente come una risorsa di questa nostra comunità. Credo che le battaglie ambientaliste siano giuste e sacrosante ma la politica ha l’obbligo di trovare soluzioni razionali, giuridicamente sostenibili e che prevengono danni sul territorio irreparabili”.
Davide Montauti - Sindaco di Campo nell'Elba