A pochi passi dalla Grande Traversata Elbana lungo la strada di Monte Fabbrello che porta ai Magazzini e alle Parade, in un bosco che ospita bellissimi, ma anche danneggiati e vilipesi, grossi esemplari di sughere, gli escursionisti si trovano di fronte a qualche centinaio di metri di vera e propria vergogna: nella scarpata, esiste e viene continuamente alimentata con nuovi apporti, una discarica infinita di ingombranti, calcinacci, laterizzi, rifiuti di ogni genere e tipo, compresi resti di palme probabilmente infestate dal punteruolo rosso.
Quello di Monte Fabbrello è il triste campionario dell’inciviltà elbana, di imprenditori senza scrupoli che smaltiscono illegalmente i rifiuti e di cittadini incoscienti che per non fare la fatica di portarli ai centri di smaltimento li abbandonavano e li abbandonano in mezzo all’ambiente, incuranti del danno che provocano anche all’economia e agli altri contribuenti.
D’altronde la discarica di Monte Fabbrello è solo il proseguimento della discarica infinita che da Colle Reciso va alle Picchiaie, dove residui edili, amianto e ingombranti ornano direttamente la Grande Traversata Elbana e sfregiano paesaggi mozzafiato, costituendo un pessimo biglietto da visita per il crescente ecoturismo escursionistico elbano, mostrando tutto il disprezzo che una parte minoritaria ma purtroppo consistente di elbani hanno per la nostra terra, per le sue bellezze e per il bene comune.
Siamo stanchi di segnalare insieme agli amici del CAI discariche di amianto e calcinacci che restano lì per anni, magari circondati da un rettangolo di nastri bianchi e rossi che a loro volta diventano rifiuti portati via dal vento e dall’incuria.
E’ arrivato il momento di intervenire, di bonificare questa vergogna, di restituire all’ambiente e all’Elba la sua bellezza.
Per questo chiediamo alla nuova dirigenza ESA e al Comune di Portoferraio di avviare un’opera straordinaria di pulizia di questi percorsi che purtroppo, data l’entità e la quantità delle discariche avrà bisogno dell’utilizzo di mezzi meccanici. Una pulizia che però potrà vedere anche il contributo di associazioni e cittadini, magari anche di qualche inquinatore "pentito".
Legambiente è disponibile. Liberiamoci delle discariche nei boschi e fermiamo chi continua ad alimentarle.