Gentile Canditata/o
Siamo un gruppo di residenti all’isola d’Elba, clienti di un nostro concittadino agricoltore che produce frutta e verdura sul nostro territorio col minimo impatto ambientale e con tanto sacrificio, pertanto non solo a Km zero, ma anche in modo salutare per noi e per la nostra amata isola.
Questa persona, e altri come lui, non hanno mai chiesto niente, neanche che scrivessimo questo appello, ma noi ci sentiamo in dovere di farlo perché ci pare emblematico e giusto che chi si candida a dirigere le sorti della nostra isola, sia almeno consapevole dei fatti e non si volti dall’altra parte.
Quest’uomo di sessantatre anni, insieme alla sua famiglia, coltiva circa cinque ettari di terreni con la tenacia e le conoscenze scientifiche che gli permettono di sopportare i capricci del tempo e del mercato, i quali possiamo solo sperare e pregare affinché non facciano troppi danni.
Già in ginocchio per la siccità, un piccolo coltivatore si sobbarca rischi aziendali giganteschi e una precarietà economica sempre maggiore.
Noi, e speriamo anche lei, riteniamo che queste persone siano un patrimonio di conoscenze, di tutela del territorio e della qualità della vita per tutta la nostra comunità, tali che dovrebbero avere una maggiore considerazione da parte di chi ci guida.
Ciò anche per non scoraggiare alcuni giovani imprenditori agricoli locali, nati in questi anni con l’intenzione di coltivare il nostro cibo in modo naturale, sostenendo quella biodiversità naturale e del paesaggio agricolo che è anche il pilastro portante della nostra economia turistica.
Se contro l’inclemenza del clima lei non potrà fare gran che, c’è una cosa su cui potrebbe impegnarsi fin da subito per aiutarci e per valorizzare la comunità che eventualmente andrà a rappresentare.
Mentre le scriviamo, il nostro amico sta riparando come può a uno scempio compiuto non dalla troppa insolazione o da una siccità insistente che comunque mette a dura prova la resistenza del nostro.
No, ieri sono entrati dei cinghiali che hanno distrutto una buona parte del suo orto e della vigna, insomma i mezzi di sussistenza suoi e della sua famiglia.
Questa primavera e fino a poche settimane fa, le lepri divoravano con voracità ogni germoglio.
Una lotta impari.
Per cosa?
Per continuare a far divertire una piccola minoranza di nostri concittadini che cacciano questi animali immessi allo scopo.
Noi siamo rispettosi del divertimento degli altri, ma vorremmo che lei, in qualità di possibile amministratore regionale, facesse rispettare il diritto al lavoro e alla sussistenza di questi piccoli agricoltori che proprio non ce la fanno più.
Lei conoscerà perfettamente i danni provocati da cinghiali, mufloni, lepri e altri animali non autoctoni immessi per la caccia.
Vorremo conoscere se possiamo contare su di lei per risolvere in modo efficace questo problema e quali iniziative intende intraprendere se venisse eletta/o.
Da parte nostra, insieme a molti nostri parenti e conoscenti, ci siamo ripromessi di votare solo candidati che prendano una posizione non ambigua rispetto a questa emergenza.
Confidando nella sua lungimiranza e volontà, la invitiamo a risponderci sia pubblicamente a mezzo stampa e/o privatamente alla mail che alleghiamo alla presente.
Con i nostri più sinceri auguri.
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