Vediamo che il signor Andrea su ElbaReport si va ad unire alla folta schiera di coloro che pensano (o insinuano) che Legambiente non veda cose che ha già abbondantemente denunciato, solo perché loro non le avevano viste e non se ne erano occupati prima. Questo team di sportivi del “dove era Legambiente” sembra particolarmente folto quando si tratta di Rio Elba.
Ecco cosa scrive il 5 maggio 203 signor Andrea su ElbaReport : “Passando per Rio Elba si nota questo cantiere che ha scavato una voragine nella collina, senza prendere nessuna precauzione evidente. La terra è argillosa con rischio di frana in caso di piogge torrenziali, tipiche del periodo. Mi domando cosa ne pensano i residenti sovrastanti la "buca", ma soprattutto cosa ne pensa Legambiente”.
Facendo notare che è molto strano che si tiri sempre in ballo Legambiente e non altre Associazioni o forze politiche ed Istituzioni che pure qualche interesse a quel che succede sul territorio dovrebbero averlo, non abbiamo problemi a rispondere, visto che la questione la avevamo sollevata proprio noi di Legambiente “solo” 7 mesi fa con comunicati stampa pubblicati su ElbaReport e altri giornali che evidentemente il signor Andreanon ha avuto il tempo, la curiosità e la voglia di leggere. Vediamo quindi di rinfrescare la memoria del signor Andrea ed ai tanti colti da amnesie con il nostro comunicato dell’8 ottobre 2012, con la risposta del Comune di Rio nell’Elba del 10 ottobre 2012 e con la nostra contro-risposta dello stesso giorno:
LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano
Comunicato stampa 8 ottobre 2012
Rio Elba, nuovi sfregi urbanistici e paesaggistici - Il condominio sotto il vecchio paese
Dopo la devastazione di seconde case per vacanze del Padreterno, dove è stata costruita una “Rio Elba 2” brianzola accanto all’antico Paese elbano, a quanto pare le varianti e variantine degli ultimi anni stanno producendo un nuovo scempio e questa volta ai danni del profilo del centro abitato di origine medioevale che fino ad ora sembrava essere sfuggito alla speculazione edilizia che si è diffusa come una metastasi cementizia a Rio nell’Elba e Rio Marina, i due Comuni ebani con il maggior tasso di seconde case e (non a caso) con l’economia più in crisi.
Anche se l’approvazione del progetto sembra un’eredità delle amministrazioni precedenti (che comunque non è stata corretta nonostante le osservazioni di Legambiente agli strumenti urbanistici successivamente approvati e rivisti) la costruzione di “Unità immobiliari dotate di garage e ingresso indipendente” per la prima volta da molti anni, se si esclude la realizzazione di opere pubbliche, va a sfregiare il profilo del paese rimasto praticamente intatto dagli anni ’50.
Se non ricordiamo male, inizialmente nell’area erano previste strutture alberghiere, poi diventate “unità immobiliari” private destinate a rimpinguare un mercato delle seconde case in crisi nera. E’ il rischio delle varianti alberghiere che lasciano aperta la porta all’edilizia abitativa che Legambiente denunciò nelle osservazioni alla modifica dello strumento urbanistico fatte dalla precedente amministrazione comunale.
Nonostante la devastazione territoriale delle aree periferiche, iniziata circa trenta anni fa con l'incremento esponenziale delle seconde e terze case, non c'è stato nessun incremento delle attività commerciali, Rio Elba non sembra averne ricevuto benefici economici, se non le briciole della rendita lasciate cadere dagli speculatori edilizi: due forni, due macellerie, un bar in piazza, il giornalaio, un negozio di souvenir, un piccolo negozio di abbigliamento con tabaccheria, un negozio di verdure, un negozio di alimentari Conad sono stati irrimediabilmente chiusi. Sono rimasti un forno estivo, una rivendita di pane, due piccole trattorie con bar, una tavola calda pizzeria e un piccolo negozio di alimentari che presto chiuderà. Questo dimostra, come sta accadendo in altri Paesi elbani, quanto sbagliasse e sbagli chi dice che l’espansione edilizia ed il consumo di territorio, ambiente e bellezza portano sviluppo.
A quanto pare, i lavori di sbancamento sono sospesi per problemi con le fognature del paese, forse sarebbe l’occasione per rivedere questa scelta sbagliata e per salvare il salvabile.
L’antenna al cimitero
Un altro sfregio paesaggistico è quello realizzato accanto al cimitero di Rio Elba: una gigantesca antenna della telefonia mobile, con le sue attrezzature e impianti, è sorta accanto a quella che è la più bella, caratteristica e paesaggisticamente notevole struttura cimiteriale elbana.
L’antenna, pur dipinta di verde si staglia sulla vallata verso Rio Marina e sulla valle dei Mulini è un nuovo brutto obelisco sul paesaggio di Rio Elba. Una scelta sbagliata, frutto della mancanza di un piano antenne per l’Elba e del rifiuto degli 8 Comuni elbani dell’invito del Parco Nazionale a stabilire una moratoria delle antenne per la telefonia mobile fino a che non ci fosse stata una proposta unitaria.
Ancora una volta sono le imprese telefoniche a dettare la nostra agenda paesaggistica, ancora una volta si costrisce una ingombrante struttura a poche centinaia di metri dal Parco Nazionale e dalla Zona di protezione speciale dell’Elba Orientale (Direttiva Uccelli Ue) e ci chiediamo si sia stata realizzata una qualche valutazione di incidenza.
Ancora una volta, per l’incapacità di fare qualcosa di comprensoriale, si sfregiano un paesaggio e un monumento per un pugno di euro.
Ecco cosa rispondeva il Comune il 10 ottobre:
LA NOTA DEL COMUNE SULLA DENUNCIA DI LEGAMBIENTE APPARSA SULLA STAMPA LOCALE
In merito alle notizie apparse sulla stampa locale e relative ad un intervento edilizio e alla installazione di un'antenna di telefonia mobile nel territorio del Comune di Rio nell'Elba, si ritiene doveroso precisare quanto segue:
1) Il riferimento a presunte “varianti e variantine” attribuite da Legambiente a questa Amministrazione appare per lo meno improprio e inattendibile. La variante in corso, che interessa le aree cosiddette 1.2.1.2., è stata avviata dalla precedente Amministrazione con delibera di G.C. N. 28 del 5.3.2009. Si tratta tuttavia di una variante riduttiva rispetto alle previsioni del vigente strumento urbanistico che ha fatto proprie le indicazioni della Regione Toscana sulla disciplina delle aree agricole e che, essendo in itinere, ovviamente non ha ancora avuto, né poteva avere, alcuna incidenza edilizia sul territorio.Da sottolineare che si sta portando a conclusione anche una variante che riguarda la “Rettifica ed adeguamento alla L.R. 01/2005 delle norme riferite a “inserimento e classificazione elenco degli immobili sottoposti a particolari disposizioni ai fini della tutela, del recupero e del riuso”. L’obiettivo principale di questo strumento è quello di incentivare e recuperare il più possibile il patrimonio edilizio esistente.
2) In quanto al declamato “scempio ai danni del profilo del centro abitato”, al di là delle valutazioni di merito in parte discutibili, Legambiente dovrebbe sapere, considerata la serietà con la quale usa documentarsi, che l'autorizzazione a costruire del progetto in discussione risale – e non “sembra” risalire - ad un periodo precedente l'insediamento di questa Amministrazione, che non ha i poteri, e la possibilità, salvo palesi e dimostrate illegittimità, di revocare il provvedimento. Un provvedimento, è bene ricordarlo, che si avvale di tutti i pareri previsti per legge, compreso quelli della Sovrintendenza e della Commissione paesaggistica, e che ha iniziato il suo iter nel settembre 2007. Vogliamo sottolineare che si tratta di una progetto, presentato in forza del Regolamento urbanistico approvato con delibera di C.C. n.39 del 31.07.2001, che prevede, oltre a tutti i pareri necessari, anche una convenzione con il Comune, trattandosi di una zona nell’ambito del perimetro del centro storico. Il progetto prevede la realizzazione di tre unità abitative di 110 mq massimi ciascuna con altezza di due piani fuori terra.
3) Che le seconde e le terze case non siano di per sé fattore di sviluppo e di incremento delle attività commerciali, sono valutazioni ampiamente condivisibili che questa Amministrazione ha fatto proprie, contenendo fino ad oggi ogni spinta di speculazione edilizia ed attuando una politica di valorizzazione dei beni culturali e di tutela dell'ambiente, generalmente apprezzata da tutti coloro che hanno avuto l'opportunità di visitare il nostro territorio. A riprova di ciò parlano due dati significativi: la forte riduzione della voce “oneri di urbanizzazione” che ha penalizzato gli ultimi bilanci del Comune e, al contrario, il notevole incremento di presenze turistiche registrate dalla Casa del Parco nello stesso periodo.
4) Per quanto concerne, infine, la installazione di un'antenna della telefonia mobile in un terreno privato nell'area sottostante il cimitero, che indubbiamente al momento non fa bella mostra di sé e che attualmente appare invasiva nel panorama della vallata, occorre ribadire prima di tutto che i lavori non sono ancora ultimati ma che dovranno essere messe a dimora piante ad alto fusto. Si precisa inoltre che il rilascio della specifica autorizzazione ha un iter che prevede anche il parere (consultivo) della Commissione paesaggistica e il parere, obbligatorio e vincolante della Sovrintendenza. Nel caso specifico si informa che: il progetto è stato presentato nell’anno 2010 ed è stato esaminato dal Collegio Ambientale (formato da tre membri esperti sotto il profilo paesaggistico esterni all’Amministrazione ed il Presidente nella figura del tecnico comunale) che espresse parere negativo “in quanto l’intervento richiesto viene a giacere nelle vicinanze di una zona cimiteriale che richiede rispetto dal punto di vista paesaggistico ambientale”;
in seguito la Committenza ha concordato una soluzione alternativa con la Sovrintendenza di Pisa, e dopo il progetto è stato riesaminato dal Collegio (seduta del 19.07.2011) e successivamente inoltrato a Pisa dove ha ottenuto in data 03.02.2012 parere favorevole “purché la stessa sia ubicata lontano dal cimitero monumentale al di fuori del vincolo cimiteriale usando la stessa forma architettonica”. Il progetto ha ottenuto, inoltre Parere Favorevole del Vincolo idrogeologico L.R. 39/00 e ss.mm. – D.P.G.R.T. 48/R in data 09.05.2012. Il data 01.02.2011 è stata rilasciata autorizzazione paesaggistica dal Responsabile della Commissione paesaggistica».
LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano
Comunicato stampa 10 ottobre 2012
Rio Elba, risposta di Legambiente alla nota del comune su antenna e condominio
L’Amministrazione comunale di Rio nell’Elba ha risposto al comunicato stampa di Legambiente Arcipelago Toscano su un intervento edilizio nel centro storico e sull’installazione di un'antenna di telefonia mobile accanto al cimitero. Ecco le precisazioni di Legambiente:
Sapevamo bene, visto che lo abbiamo anche scritto, che la scelta di costruire l’ennesimo condominio sotto lo storico centro abitato di Rio Elba proveniva da Amministrazioni precedenti (ma dello stesso segno politico dell’attuale). Ricordiamo che parte di quei ripensamenti e modifiche degli strumenti urbanistici richiamati dall’Amministrazione comunale sono frutto anche delle nostre osservazioni. Siamo soddisfatti che la Giunta Alessi abbia deciso di rivedere la disastrosa politica urbanistica che ha portato allo scempio del Padereterno ed alla realizzazione di Rta e villaggi turistici che qualcuno voleva e vuole ancora trasformare in semplici appartamenti vacanze. Così come abbiamo fatto con le precedenti Amministrazioni invitiamo anche quella attuale a non cedere ancora territorio alla rendita ed alla speculazione e ricordiamo che le varianti e variantine si possono fare anche per annullare le scelte sbagliate e che, quando come ora all’Elba scoppia la bolla immobiliare è meglio fermarsi. Quanto all’antenna al cimitero-fortezza di Rio Elba è e rimane un incredibile sfregio e non bastano i pareri di commissioni e soprintendenza per poterlo far digerire, così come non basterà qualche pianta (alta quanto e messa come a dimora in una scarpata sassosa e ripida?) a camuffarlo».
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