Il 18 luglio, intorno alle 5:00 di mattina, una tartaruga marina (Caretta caretta) f ha risalito la spiaggia di Marina di Campo, e ha iniziato a scavare molto vicino alla battigia, subito dopo il fosso, molto vicina al mare, nella stretta lingua di sabbia profonda poco più di 3 metri che chiude la spiaggia in località La Foce.
Probabilmente mamma tartaruga non ha trovato l’ambiente giusto, sia per fondo sabbioso che per lontananza dal mare che cercava, e dopo un tentativo di scavo ha preferito tornarsene in mare.
Un episodio che non solo conferma i recenti avvistamenti di tartarughe marine vicino ad alcune spiagge elbane, ma anche che questi pacifici rettili marini stanno cercando arenili dove nidificare, dimostrando l’importanza del quotidiano monitoraggio svolto dalle e dai Tartawatchers di Legambiente Arcipelago Toscano che, in collaborazione con il Parco Nazionale, ogni mattina all’alba cercano tracce di nidificazione.
La spiaggia di Marina di Campo è la stessa dove nel 2017 ci fu la prima nidificazione conosciuta all’Elba. quella della famosa mamma tartaruga Federica che depositò un numero record di uova dalle quali nacquero più di 100 tartarughine.
Legambiente ringrazia il personale del Campeggio La Foce per la segnalazione e Riccardo Mibelli per le foto della tentata deposizione e invita tutti a fare attenzione alle tracce che si trovano sulla spiaggia.
Ecco come comportarsi se si trovano tracce di nidificazione o se si avvista una tartaruga marina su una spiaggia dell’Isola d’Elba o a Pianosa:
Avvertire subito la Guardia Costiera: tel. 1530 e Legambiente Arcipelago Toscano: 3407113722
Non avvicinarsi alla tartaruga mentre risale la spiaggi;
Si può fotografare la tartaruga da distanza dopo che ha iniziato lo scavo per la deposizione delle uova, senza flah, mai frontalmente, in silenzio e senza spaventarla per non interrompere la nidificazione.
A nidificazione avvenuta e dopo che la Tartaruga è ritornata in mare, bisogna individuare il perimetro dello scavo, delimitandolo provvisoriamente, senza infilare bastoni o altro per non danneggiare le uova.
Spostare eventuali lettini e ombrelloni, prima dell’arrivo dei turisti e transennare con un perimetro di sicurezza di almeno 3 metri.
Impedire il passaggio di mezzi usati per la pulizia della spiaggia e non rastrellare il sito di nidificazione.
Avvisare il proprietario o concessionario dell’area e se possibile aspettare l’arrivo dei volontari di Legambiente e della Capitaneria di Porto.
Si ricorda che la manipolazione dei nidi può avvenire solo da parte di autorizzati.
Legambiente Arcipelago Toscano
(le foto sono dovute al Sig. Riccardo Mibelli)