Come annunciato, nella giornata di domenica 13 febbraio, con la collaborazione del Comune di Marciana, sono stati liberati due rapaci, un Gheppio (Falco tinnunculus) ed una Poiana (Buteo buteo), presso il ”passo” del Monte Perone, sito naturalisticamente importante, in quanto punto di partenza del ramo principale del Santuario delle Farfalle, compagne di volo ben più piccole.
I due volatili erano stati soccorsi nello scorso autunno presso il Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici di Livorno - noto come CRUMA – gestito dalla L.I.P.U., un vero e proprio ospedale per la fauna selvatica, a tutt'oggi unico nel suo genere in Italia, essendo appunto specializzato nella cura, riabilitazione e rilascio di uccelli marini e acquatici.
Il Gheppio e la sua “cugina” maggiore Poiana sono uccelli comuni nei cieli dell’Isola d’Elba, e tutti e due predatori.
Il primo, un falconide (Falconidae), di dimensioni più ridotte, quasi sempre stanziale, si nutre di piccoli mammiferi, di altri uccelli, ma anche di piccoli rettili ed insetti, si riconosce facilmente perché è il maestro del cosiddetto “spirito santo”: un tipo di volo che gli permette di mantenere una posizione stazionaria sfruttando contemporaneamente il vento con il battito delle ali unito alla coda aperta e che gli permette di cercare le sue prede a terra scrutando in basso.
La seconda, di dimensioni più grandi, appartenente alla stessa famiglia delle aquile (Accipitridae), ha un range di prede di dimensioni un poco più grandi del gheppio, arrivando ad esempio fino alle lepri, ma anch’essa caccia tra gli stessi generi: piccoli mammiferi, rettili, anfibi ed insetti. Si osserva spesso in volo anche in coppia, e si riconosce dal grido stridulo caratteristico. Caccia preferibilmente da una posizione appollaiata.
All’evento hanno assistito numerosi spettatori, che hanno potuto vedere da vicino questi due splendidi volatili: i volontari LIPU, prima di liberarli li hanno mostrati al pubblico schierato dietro allo spazio recintato. E poi via, lanciati di nuovo verso la libertà.
Roberto Barsaglini