Il ministro Orlando ha incontrato le regioni per discutere delle spese ambientali con particolare riferimento alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e della legge sul suolo; e l’ha fatto d’intesa con il ministero della coesione.
Non è una battuta quindi parlare di ‘riscoperta’ delle regioni dopo che il ministero dell’ambiente le aveva ignorate per lungo tempo e specialmente sui temi citati.
E’ quindi una importante e positiva conferma di quanto avevamo affermato dopo l’incontro con il nuovo ministro in riferimento allora ai parchi e alle aree protette di cui si tornerà a parlare dopo l’estate sul piano nazionale. A parlarne appunto in riferimento alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale dopo le tante latitanze e imperdonabili errori.
So bene che valorizzazione è un termine che suscita e non a torto sospetti e timori alla luce soprattutto dei troppi precedenti.
Ma il ministro Orlando a differenza di più d’un suo predecessore come ha detto chiaramente non pensa certo a ‘svendite’ che ‘valorizzano’ solo il malgoverno.
E la svolta deve riguardare anche le regioni che non hanno neppure loro le carte in regola. E non ce l’hanno in particolare sul tema dei parchi e delle aree protette neppure dove avevano saputo fare meglio come in Toscana. Il PIT di cui in questi giorni
si discute tanto e di brutto proprio sui parchi resta un mistero nonostante studi e ricerche e non basta quello della Piana a fare finalmente chiarezza dopo anni di rinvii.
Che fusse la vorta bona?