Ho segnalato più volte delle deficienze anche gravi del sistema di alimentazione idropotabile dell'isola d'Elba soprattutto per interventi fatti senza approfondimenti preventivi. Tra tutti, in questo tempo di grande crisi idrica, non si può evitare di citare il mancato funzionamento dei 50 serbatoi giornalieri elbani dell'invaso totale di mc 300 000 i quali non svolgono affatto l'azione compensativa delle portate e cioè non accumulano portate solo la notte per intervenire poi nelle ore diurne a coprire le punte di consumo. Si tratterebbe di un funzionamento normale dei serbatoi giornalieri che non viene affatto attuato all'Elba e che. sopratutto in questi periodi di grande crisi darebbe risultati ottimi.
Di fronte alle gravi inefficienze vorrei però qui far notare i molteplici interventi positivi attuati al sistema di captazione e fornitura d'acqua potabile della Val di Cornia in quanto in anni addietro si sono eseguiti delle opere i così importanti da essere dovuto soprattutto a loro se le forniture d'acqua fatte dalla Val cdi Cornia n argomento a diversi acquedotti non siano , nonostante la grave siccità in atto , non siano ancora a .livello di crisi di acqua potabile di estrema gravità.
Gli interventi di cui intendo parlare sono la ricarica artificiale della falda consistente nel prelevare acqua potabile dai fiumi per iniettarla forzatamente nella falda anche in ubicazioni lontane dal successivo punto di prelievo dell'acquedotto.
Aver fatto a tempo debito questa tipologia di opere significa averne previsto in anticipo la necessità e significa veramente aver tutelato in maniera intelligente un sistema produttivo così importante come quello della Val di Cornia- Sicuramente senza le ricariche di falda la grandissima parte di popolazione toscana che deve far affidamento alle fonti in oggetto sarebbe oggi già in profonda crisi.
Di tutto questo si deve dar atto ad autorità ed all'Ente gestore di avervi provveduto come detto.
Marcello Meneghin