Mai come in questa estate le temperature sono state torride. Elbani e turisti, sorpresi da una insopportabile ondata di calore, si aggirano per spiagge e paesi in cerca di un po' di fresco e di riparo dal sole implacabile. Come è ormai unanimemente riconosciuto, varie sono le cause di questo fenomeno estremo, alcune sono naturali, altre sono sicuramente dovute alle emissioni di anidride carbonica (CO2) che creano intorno alla Terra una specie di gigantesca serra, che è in parte responsabile dell'aumento delle temperature. Non è questa la sede per discutere in dettaglio con quali provvedimenti sia possibile contrastare questo stato di cose, ma tutti gli esperti affermano che alcuni provvedimenti semplici - e non particolarmente costosi - potrebbero porre, almeno in parte, un argine all'”effetto serra”: il primo sarebbe quello di imporre l'arresto della terribile deforestazione in atto in alcune zone del pianeta (vedi Brasile), il secondo quello di piantare dovunque quanti più nuovi alberi possibile. Come si impara infatti anche alla scuola media, gli alberi catturano la CO2, che utilizzano per produrre legno e cellulosa. Numerosi studi mostrano anche che gli alberi, ed il verde in generale, contribuiscono al benessere fisico e mentale degli esseri umani.
Tenuto conto anche di queste considerazioni, cosa fanno invece Parco Minerario e Comune di Rio?
Implacabilmente portano avanti, nel loro piccolo, la campagna di “deforestazione elbana”.
Non sono bastati infatti i tagli degli alberi nel giardino pubblico di Rio Marina, ridotto ad una landa assolata, né quello degli alberi davanti alla Biblioteca Comunale o quello dell'antico e florido ciliegio di Piazzetta Verdi, a Rio nell'Elba. Con la motivazione di riqualificare (sic!) Piazza Grifi, si è ora proceduto, sempre a Rio nell'Elba, anche al taglio dei platani e dei rigogliosi cespugli di oleandri, che non necessitavano di molte cure e generosamente ombreggiavano e ornavano la via. Il progetto esposto dei lavori prevede che al posto degli alberi e dei cespugli si istallino delle fioriere con fiori stagionali (che come è noto non fanno ombra, non assorbono anidride carbonica e richiedono molta manutenzione e acqua per rimanere in vita).
In molti, riesi di nascita e di adozione, ingenuamente avevano sperato che le Amministrazioni, viste le proteste che c'erano state nei precedenti casi di taglio degli alberi, vista la penuria di acqua dovuta alle scarsissime precipitazioni e anche la grande campagna condotta a livello nazionale per la cosiddetta transizione green, avrebbero rivisto i progetti messi in cantiere molto tempo fa in condizioni ben diverse.
No, niente di tutto questo è accaduto! Si è proceduto senza porsi problemi.
Sorgono allora spontanee alcune domande: perché tanto accanimento su quel po' di verde che ancora si trova nelle municipalità di Rio? I paesi di questo versante elbano, che si vorrebbero a vocazione principalmente turistica, sono forse più belli e accoglienti se sono arsi dal sole e se gli unici ripari dalle intemperie sono le costruzioni o i tendoni? E' conveniente per le casse comunali (e per le tasche dei contribuenti) sostituire piante che vivono con nessuna o pochissima manutenzione con aiuole e verde adatti al clima anglosassone?
Ci piacerebbe che le Autorità coinvolgessero i contribuenti in questo genere di decisioni che, tra l'altro, definiscono per molti anni l'aspetto estetico dei paesi. Non basta “smuovere le acque” in modo casuale per far vedere che ci si occupa del decoro urbano e dell'interesse della cittadinanza e dei turisti.
Come ho già avuto modo di dire in un precedente intervento pubblicato su questo blog RIO NON MERITA QUESTO TRATTAMENTO!
P.S. Le immagini accluse, affisse sul recinto dove si stanno svolgendo i lavori, illustrano eloquentemente quanto sopra discusso.
Carlotta Maffei