Legambiente Arcipelago Toscano ha scritto al Sindaco del Comune di Campo nell’Elba, al Presidente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno e al Comando Raggruppamento Carabinieri Parchi Reparto Parco Nazionale Arcipelago Toscano per evidenziare che «In questi giorni sono arrivate numerose segnalazioni di soci di Legambiente Arcipelago Toscano ed escursionisti sulla nuova chiusura di sentieri nell’Area di Galenzana – Capo Poro, in Zona B del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e ZPS/ZSC Monte Capanne Promontorio dell’Enfola».
L’Associazione ambientalista denuncia che «Nell’area sono infatti ricomparse le chiusure dei sentieri giustificate con la presenza di un cantiere che sembra aver interessato anche le strutture storiche intorno al faro di Capo Poro, cartelli di divieto e con scritte apposti ovunque per scoraggiare l’ingresso nell’area di escursionisti, reticolati e filo spinato – anche in rotoli nei punti di ingresso della sentieristica minore – per impedire l’accesso a chiunque e che hanno un impatto sulla fauna».
Il Cigno Verde isolano aggiunge che «A proposito di fauna, ci viene segnalata nell’area anche la presenza di un branco di capre semi-inselvatichito, allo stato brado e senza apparente gestione, con sconfinamenti anche nelle confinanti aree del Parco Nazionale e su terreni privati, che ha un forte impatto sulla flora dell’area già indebolita dai lavori realizzati in precedenza che hanno comportato abbattimento di alberi ed essenze e dalla prolungata siccità di quest’anno».
Legambiente Arcipelago Toscano chiede alle istituzioni interpellate: «Se quanto realizzato e in corso di realizzazione è conforme agli strumenti urbanistici del Comune di Campo nell’Elba, al Piano del Parco e ai vincoli paesaggistici e ambientali ricadenti sull’area; se ha ricevuto le necessarie autorizzazione comunali e i necessari nulla-osta del Parco Nazionale; se i reticolati e il filo spinato che circondano un’area così vasta, impedendone l’accesso, siano stati autorizzati ed eventualmente per quale motivo; se la presenza di molte decine di capre rinselvatichite in una zona B e ZPS/ZSC sia compatibile con la necessaria tutela della fauna e della flora della stessa area per la quale il Parco Nazionale ha appena presentato il Piano di Gestione».
La segnalazione si conclude con la richiesta a Comune, Parco e Soprintendenza di sapere cosa intendono fare perché cessi «Questa situazione di evidente prepotenza che ignora palesemente i precedenti interventi, richiami e sanzioni del Comune e del Parco Nazionale e continui in quella che appare sempre più come un’arrogante impunità».