Nella giornata del 20 dicembre, con un comunicato congiunto, Enpa, Lav, Lipu e Wwf avevano chiesto di «Stralciare l’emendamento “caccia selvaggia” dalla Legge di Bilancio», ma la Commissione Bilancio della Camera ha approvato la Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 14/12/2022 e la linea della maggioranza di destra e del Governo è quella di dare via libera al provvedimento che in questi giorni è stato al centro di forti proteste. Il testo del il cosiddetto “emendamento cinghiali” era stato accantonato per poi essere ripescato al termine di tutte le votazioni, quando mancava solo il mandato al relatore, scatenando la bagarre in commissione.
Angelo Bonelli (Verdi/Sinistra Italiana) spiega che «Alle 6.45 di questa mattina la maggioranza di destra , violando regole e intese sui lavori tra maggioranza e opposizione, ha approvato l’emendamento che introduce nella manovra economica la caccia a tutte le specie animali nei parchi e nelle città ad ogni ora ed in ogni periodo. La norma consentirà l’abbattimento di specie protette dalla Ue, non riguarda solo i cinghiali, come lupi, orsi, volpi e altro in totale violazione della direttiva Habitat e dell’art.9 della costituzione. Hanno deciso l’abbattimento di animali protetti in aree vietate alla caccia per fare un favore alla lobby venatoria e delle armi. Daremo battaglia in Parlamento ma il nostro esposto all’Unione Europea è già pronto perché siamo convinti che l’Italia sarà messa in mora con l’avvio di una procedura d’infrazione contro il governo italiano. E’ vergognosa l’arroganza con la quale la maggioranza di destra ha proceduto a fare approvare l’emendamento tenendolo nascosto fino alle 6 del mattino per poi presentarlo all’ultimo momento ! Il partito di Giorgia Meloni ha utilizzato la finanziaria per lanciare l’aggressione alla biodiversità e alla fauna del nostro paese: vergogna!!»
Enpa, Lav, Lipu e Wwf spiegano che «L’emendamento 78.015 presentato da un pool di parlamentari di Fratelli d’Italia prevede infatti la possibilità di sparare a tutti gli animali selvatici, a qualunque ora e in qualunque periodo dell’anno, nei territori urbani così come – inconcepibile anche solo a pensarsi – all’interno delle aree protette. Inoltre esso svuoterebbe di competenze l’ISPRA, tagliandolo fuori dalla gestione faunistica, e farebbe lettera morta della prevenzione. Nei fatti ciò comporterebbe non solo lo smantellamento della nostra legislazione ambientale ma porterebbe il nostro Paese in rotta di collisione con l’Europa».
Le 4 associazioni sostenevano già ieri che «L’emendamento “killer è chiaramente inammissibile poiché nulla ha a che vedere con lo spirito e le funzioni delle Legge di Bilancio. Nonostante gli appelli lanciati in questi giorni e la nostra disponibilità a fornire supporto per ottimizzare la convivenza tra attività antropiche e fauna selvatica la maggioranza si ostina al muro contro muro».
E le associazioni protezioniste e animaliste fanno notare che «Quello dell’ammissibilità non è l’unica assurdità dell’emendamento fortemente voluto da Fratelli d’Italia come dal resto della maggioranza».
Secondo Enpa, Lav, Lipu e Wwf, «Il provvedimento presenta anche concreti profili di incostituzionalità poiché, aprendo ai fucili i territori protetti, finirebbe per privare gli animali selvatici di quelle forme di protezione chiaramente sancite dall’articolo 9 delle Costituzione, recentemente novellato».
Come se tutto questo non bastasse, «L’impianto normativo disegnato dalla maggioranza finirebbe in rotta di collisione con l’Europa, in particolare con la direttiva Habitat (recepita nel nostro ordinamento D.P.R n. 357 del 8 settembre 1997) anche nelle parti nelle parti in cui essa vieta chiaramente di recare disturbo alle specie protette (a maggior ragione se si permette di sparare nei parchi). Insomma, l’emendamento 78.015 rappresenta un vero scempio, non soltanto sotto il profilo etico e morale – esso infatti autorizza ad uccidere milioni di animali solo per compiacere le lobby venatorie e degli armieri – ma anche sotto quello legislativo poiché espone il nostro Paese e il nostro ordinamento a ricorsi, procedure di infrazione e conflitti normativi».
Ma alla fine la maggioranza di destra ha ignorato le ragioni e gli ammonimenti e gli appelli delle associazioni e ha tirato dritto. E a Enpa, Lav, Lipu e Wwf non resta che appellarsi «A tutti i parlamentari, della maggioranza come dell’opposizione, e alla loro coscienza affinché con un atto di responsabilità fermino in ogni modo possibile l’emendamento 78.015. Confidiamo altresì nella vigilanza e controllo degli altri poteri dello Stato. Siamo pronti a mobilitarci contro ogni tentativo di distruggere la nostra legislazione ambientale, una vera conquista di civiltà».
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