Prosegue l’impegno del Parco per il recupero di specie orticole in via di estinzione: la Regione Toscana ha comunicato all’Ente Parco che con Decreto Dirigenziale n. 1286 del 27/01/2023 sono state iscritte al Repertorio Regionale delle Specie erbacee di risorse genetiche locali a rischio di estinzione (LR 64/04, artt. 4 e 5) una particolare varietà di pomodoro detta “pomodoro da scasso” e una antica varietà di rapa detta “cavolo torso”, entrambi dell’Isola del Giglio; iscritti perché a rischio di estinzione con zona tipica di produzione locale.
Si tratta di due specie di frutti della terra, segnalate da alcuni abitanti e coltivatori amatoriali dell'Isola del Giglio coordinati dal Circolo Culturale Gigliese, particolarmente adattati alle condizioni pedo-climatiche locali e proprio per questo coltivati da sempre in piccoli orti ricavati nei terrazzamenti del paesaggio agricolo dell’isola, caratterizzato da insufficiente disponibilità di risorse idriche e da suoli fortemente declivi soggetti a fenomeni di degrado fisico, chimico e biologico.
L’Ente Parco ha finanziato (2500,00 euro) lo studio genetico di queste due specie orticole dell'Isola del Giglio svolto della Professoressa Luciana Angelini nel Laboratorio di Ricerca ed Analisi sulle Sementi del DiSAAA, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA) dell’Università di Pisa.
“Questo risultato - ha detto il Presidente Sammuri - sul tema del recupero delle specie utilizzate nel passato ai fini agricoli, incoraggia a proseguire sulle specie antiche anche in altre isole come Capraia e Pianosa, seguendo l'ottima e già collaudata esperienza rispetto a quanto realizzato all'isola d’Elba“.
“Sarebbe anche interessante - ha sottolineato il Vicepresidente Feri - prevedere un avvio alla commercializzazione di questi prodotti che potrebbero essere utilizzati non solo a livello domestico, ma anche per la ristorazione, attivando una filiera che ne promuova il consumo, valorizzi la tradizione locale e il prezioso lavoro svolto dagli agricoltori gigliesi”.
Il recupero, la caratterizzazione e l’iscrizione nel Repertorio Regionale di queste due varietà locali sono importanti per evitare la perdita di queste risorse genetiche, che in questi ultimi anni hanno subìto una drastica riduzione, aumentandone così fortemente il rischio di estinzione e la perdita del loro legame con gli usi e le tradizioni della comunità agricola gigliese. Il prossimo passo sarà individuare almeno 3 agricoltori custodi per varietà, per farli diventare a tutti gli effetti Coltivatori Custodi delle specie a rischio di estinzione.
L’Ente Parco, nel ruolo di gestore anche della Riserva della Biosfera MAB UNESCO Isole di Toscana, supporta la valorizzazione della ruralità sostenibile e delle produzioni tipiche nel passato, proseguendo quanto iniziato con le indagini in collaborazione con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa per il censimento e la caratterizzazione morfologica di antiche cultivar locali, sia frutticole che orticole.