Accompagnata da un vento teso di maestrale si è svolta ieri l’escursione mineralogica alla miniera del Calamita organizzata dal CAI Isola d’Elba.
I numerosi partecipanti, accompagnati da Luigi Benassi, esperto conoscitore dei percorsi elbani, e dal Prof. Marcello Mellini chimico ed esperto mineralogico, hanno dapprima costeggio le vecchie strutture minerarie che sovrastano la spiaggia dell’Innamorata, e poi sono entrati nell’area mineraria del Calamita, dove, con l’aiuto di Mellini hanno scoperto e ammirato il mondo minerale su cui stavano poggiando i piedi.
Dopo la spiaggia delle Francesche, in cui il bianco del calcare dolomitico spicca sul colore nero della ematite, il gruppo è entrato nella vecchia area mineraria.
Lì il paesaggio si presenta in una stupefacente e contrastante bellezza, con i resti dell’archeologia industriale della miniera che immobili nel paesaggio fanno da sfondo ai tanti colori creati dai minerali.
Mellini ha continuato a far posare gli occhi sulle affascinanti venature del bronzo, dell’azzurrite e della malachite mescolate allo scuro dell’ematite.
Tra le scoperte inaspettate del Calamita “una grotta del rame”, in cui sono presenti filoni lucentissimi del minerale.
Percorrendo i piazzali della miniera, fra i resti desolati, i macchinari arrugginiti, i cigolii che il vento crea tra le lamiere, la sosta alla spiaggia del Cannello, dove il blu del mare si mescola con la sabbia dorata e nera punteggiata dal verde dei massi di epidoto, ha consentito di vedere un’isola suggestiva in ogni aspetto.
Il CAI Isola d’Elba ringrazia tutti coloro che hanno partecipato e in special modo ringrazia il Prof. Marcello Mellini e Luigi Benassi per la competenza e l’attenzione, che hanno permesso ai partecipanti di godere appieno dei luoghi percorsi.
Il prossimo appunto del CAI, dopo un’escursione sul Promontorio di Piombino, è per il 5 marzo 2023, quando con lo scrittore e cartografo Fabrizio Fiaschi, è prevista un’escursione, in partenza da Bagnaia, che condurrà alla scoperta di una parte dei nove cippi di confine, che furono posati in epoca medicea per delimitare i confini di Cosmopoli.