Ho letto l’articolo "Lineamenti geografici dell'Isola d'Elba. Parte Terza: il clima e le acque" scritto da Alessandro Canestrelli nel quale sono descritte le grandi disponibilità dell'Isola in relazione all'acqua piovana ed ai torrenti o fossi ivi esistenti. L'articolo spiega in dettaglio come l'impossibilità di soddisfare il fabbisogno idrico dell'Elba mediante tale grande quantitativo annuale di acqua piovana sia dovuta due fattori e cioè in primis alle modifiche del sistema naturale che nei tempi correnti è caratterizzato da piogge molto intense ma concentrate in periodi brevissimi ed in secondo luogo all'andamento altimetrico del territorio elbano che, a causa dei continui ed onnipresenti dislivelli del suolo, provoca, subito alla fine delle piogge, l'immediato scarico a mare dell'acqua dei rii e comunque di tutta quella piovuta, mare dove essa arriva essendo totalmente inutilizzata.
Il problema è ulteriormente aggravato dai consumi d'acqua dell'Isola che sono concentrati nel periodo estivo molto siccitoso e con elevati consumi idrici per la presenza dei turisti, nel mentre la piovosità si riscontra frequentemente nel periodo invernale.
Aggiungerei un ulteriore dettaglio. Il quantitativo d’acqua piovana che precipita annualmente sull'isola è pari, annualmente, ad almeno cinque volte il quantitativo necessario per i vari servizi idrici elbani. Appare ovvio che la soluzione dei problemi idropotabili elbani consisterebbe nella presenza di un capace invaso in grado di contenere e conservare per lunghi periodi le acque delle piogge indicate.
Diventa essenziale una precisazione. Al necessario invaso, comunque realizzato, deve essere assegnata non solo la funzione di accumulare grandi volumi idrici ma invece quella azione che viene definita tecnicamente come compensazione delle portate idriche. Questo significa prima di tutto immagazzinare il volume invernale ma in secondo luogo è importante il provvedere a restituire alla rete dell'acquedotto tutte le portate necessarie anche brevi, anche improvvise ed anche elevatissime e necessarie per coprire le punte di consumo le quali hanno la caratteristica di essere di valore elevatissimo per durate sempre molto brevi. Questa funzione rappresenta lo scopo e la costruzione precipua del serbatoio il quale o sarebbe l’unica struttura acquedottistica in grado di eseguirle a dovere i fatte salve le difficoltà di regolazione d'esercizio in cui la maggiorana degli acquedotti difettano molto, risultando in tal caso il pessimo utilizzo dei serbatoi.
Sussiste un’altra precisazione da fare ed è quella di raccogliere durante tutta l'annata i quantitativi idrici, anche se di modesta entità, che statisticamente hanno luogo tutti gli anni. Questo modo di confondere un serbatoio di compensazione con uno di accumulo è molto grave perché viene travisata la vera funzione dell'invaso, questione normale anche all'Isola d'Elba dove la costruzione di un grande invaso non viene nemmeno ipotizzata pur essendo evidente costituire l'unica risorsa di sicuro risultato.
Una seconda causa dell'indifferenza elbana risiede nelle effettive difficoltà che si riscontrano per la costruzione di un grande invaso date dalla indisponibilità di vaste aree atte allo scopo. Anche in questo senso esiste una soluzione ovvia: non toccare la superficie dell'Elba ma invece lasciarle tutta la sua bellezza ed utilizzare il sottosuolo come accade in tutte le parti del mondo. Io ho pubblicato più volte l'esempio della città di Como dove avevano l'impianto di depurazione fognaria posto in centro città che dava molto fastidio.
Ebbene hanno costruito un'opera che tecnici di tutto il mondando vanno a vedere per le sue immense positività. Sotto la montagna hanno scavato un o spazio immenso dove piazzare impianto di depurazione delle fognature, serbatoio di accumulo dell'acqua del lago, impianto di potabilizzazione di quell'acqua ed infine impianto di sollevamento per l'alimentazione della rete dell'acquedotto. Tutto sotterraneo dove non dà fastidio a nessuno né per gli odori né per i rumori, dove le acque ritrovano il loro ambiente ideale. Il tutto senza alcun inconveniente di sorta.
Marcello Meneghin