Continua con grande successo la raccolta firme per contrastare l'indiscriminato taglio di piante d'alto fusto nelle vie del paese di Marina di Campo. Sono state raccolte nel solo mese di agosto quasi 1.000 firme, vale a dire che ogni giorno 30 cittadini residenti, turisti e proprietari di seconde case hanno posto la propria firma al documento preparato da alcuni residenti e commercianti campesi. L'immagine offerta dalla rinnovata piazza del municipio, privata di ogni alberatura e trasformata in un'assolata piazza è quello che si vuole evitare, è stata sufficiente a muovere centinaia di persone a sottoscrivere la petizione che richiede una perizia tecnica prima di abbattere altri alberi di alto fusto. Gli alberi della piazza non ostacolavano il passaggio di nessuno, in quell'area le radici avrebbero potute essere messe in grado do non arrecare danno a manti stradali, marciapiedi o edifici, sono stati tagliati con ragioni assolutamente discutibili: non erano piante autoctone e la piazza serviva vuota per poter servire come luogo di aggregazione. Il patrimonio arboreo delle vie cittadine è di pubblica utilità, il verde offre arredo urbano, frescura d'estate e ossigenazione; non appartengono alla Giunta Segini, come non appartenevano alla Giunta Galli e dell'allora assessore all'edilizia Graziani, come non appartengono all'Ufficio Tecnico. Questa raccolta firme dimostra l'attaccamento di tanti residenti e turisti al verde pubblico di questa cittadina; privare Marina di Campo dei viali alberati perché non si vuole gestire il verde pubblico è una ragione non accettabile in un paese che vive di turismo estivo.
I pini di Marina di Campo sono stati sostituiti parzialmente da alcuni olivi e da alcune piante di leccio, queste ultime non sono state curate nei loro primi anni di vita e danno già segnali evidenti di sofferenza e scarsa crescita, come il leccio di via Roma posto sul marciapiede di fronte al municipio, al cui tronco è stata applicata una fettuccia di plastica troppo stretta per fissare alcuni pali di sostegno, tale strozzatura ha in pratica già compromesso la salute e la crescita dell'albero. Chiediamo dunque maggiore attenzione e competenza nella gestione del verde pubblico campese, ripetiamo la parola gestione, che avrà un costo ma per il nostro punto di vista è invece un investimento: il verde curato rende molto in ritorno di immagine, paesaggio, arredo e ombra. Oltre a una valutazione più scientifica sullo stato di salute o pericolosità dei pini chiediamo anche maggiore cura per i sofferenti lecci che senza cure avranno una vita difficile e una stentata crescita.
Paradossale è stata anche la recente “piantumazione” di un altissimo cipresso di plastica usato come camuffamento di un'antenna di telefonia. Un paese turistico in cui si tagliano gli alberi veri perché la sensazione di alcuni è “di essere stretti nella morsa del verde” per poi piantare alberi di plastica è davvero una rarità, una metafora della sensibilità all'ambiente degli amministratori. Tale attitudine, se venisse percepita maggiormente dal pubblico dei nostri visitatori o dei tour operator renderebbe davvero difficile proporre Marina di Campo come una destinazione turistica curata dal punto di vista ambientale.
Se ai turisti piace il verde, è bene che ufficio tecnico e amministrazioni, passate, presenti e future se lo ricordino bene.
Le firme sono raccolte presso tre punti vendita: Parafarmacia, B-Simple ed Etnobazar; obbiettivo superare le 1.000 firme per fine agosto.
Isa Tonso
Paolo Franceschetti
Piero Pertici
ECCO IL TESTO DELLA PETIZIONE:
Marina di Campo, agosto 2013
Al Sindaco del Comune di Campo nell'Elba
Alla Soprintendenza b.a.p.s.a.e. per le province di Pisa e Livorno
Legambiente Arcipelago Toscano
PETIZIONE PER IL MANTENIMENTO DELLE ALBERATURE DI MARINA DI CAMPO.
I sottoscritti cittadini residenti di Marina di Campo, proprietari di seconde case e ospiti estivi richiedono a tutti gli enti e le associazioni in indirizzo di attuare ogni azione possibile volta alla salvaguardia dei pregevoli pini marittimi che adornano viali e strade del capoluogo campese.
Tra storia e paesaggio. I pini di Campo sono ormai parte del paesaggio urbano ed extraurbano, la cornice dei pini del lungomare e l'ampia pineta della parte a nord est del golfo sono stati uno degli elementi caratterizzanti il successo turistico di questa località. Gli estesi viali alberati hanno mitigato l'impatto visivo delle numerose costruzioni edificate dagli anni '60 sino ai giorni nostri: dal mare appena si scorgono i tetti della zona residenziale e della zona alberghiera del paese, soltanto le 3 costruzioni più impattanti, un albergo a ridosso della spiaggia e 2 alti palazzi non sono celati dalle chiome dei pini.
Lo sviluppo urbanistico repentino subito da questa località è addolcito dalla presenza di maestosi pini marittimi che offrono non solo il vantaggio di arredo urbano, ma determinano anche una riduzione delle temperature nelle vie del centro paese.
Sino a oggi, duole dirlo, ogni amministrazione ha visto nei pini un ostacolo, un problema
da “tagliare alla radice” e nel corso degli ultimi 20 anni almeno 30 grandi pini marittimi sono stati abbattuti nelle vie e piazze del capoluogo, senza che siano stati sostituiti da altre specie arboree, eccezion fatta per alcuni olivi e una mezza dozzina di lecci, questi ultimi in lentissima crescita e in alcuni casi già sostituiti perché morti.
Shopping sotto i pini. Vale la pena ricordare che la via commerciale di località balneare più frequentata d'Italia, il famoso viale Ceccarini di Riccione, è adornata da ben 110 piante di pinus pinea. Le verande dei bar e ristoranti incorporano al loro interno i tronchi dei pini, lasciando svettare le chiome in alto. A Riccione l'amministrazione comunale si battè a lungo contro l'abbattimento di alcune piante voluto dalle Ferrovie dello Stato che erano entro i 30 metri dai viadotti ferroviari, il comune ritenne prevalenti le ragioni estetiche e storiche alle eccessive ragioni di sicurezza addotte dall'ente ferroviario.
Tale valutazione storico-paesaggistica vorremmo avesse la giusta considerazione in una più organica e più completa analisi del mantenimento dei viali alberati di Marina di Campo.
Richiediamo pertanto che ogni singolo abbattimento abbia ben più valide ragioni del consueto leit motiv sino a oggi addotto: non sono piante autoctone; neppure a Riccione lo sono, i pini furono piantati nel 1926 quasi contemporaneamente ai primi pini di Campo, eppure l'amministrazione e gli operatori turistici dell'Adriatico ne hanno cura e rispetto avendone compreso il notevole valore in termini di ombra, frescura, estetica e arredo urbano.