Ringraziando volontari e autorità per occuparsi di tutelare le nostre tartarughe, mi spiace rilevare che i miei timori (espressi in un articolo pubblicato lo scorso anno in occasione della nidificazione sulla spiaggia di S. Andrea) sono purtroppo verificati.
Come rileva anche l'amico Umberto Mazzantini, questi animali si spingono sempre più a nord in cerca di temperature più miti (la temperatura peraltro gioca un ruolo importante nel determinare il sesso dei nascituri).
E' un segnale che il mare sta cambiando, e non in meglio. Le temperature medie (e massime) aumentano come rilevato anche dai sensori del progetto Mare Caldo di Greenpeace alle Formiche della Zanca e in tutte le stazioni di rilevamento (ormai una dozzina, lungo le coste italiane): https://www.greenpeace.org/italy/rapporto/18133/mare-caldo-il-nuovo-rapporto-di-greenpeace-la-crisi-climatica-impoverisce-i-mari-italiani-e-aumenta-gli-eventi-estremi/
Le elevate temperature di quest'estate rovente temo che non faranno che aumentare questa pericolosa tendenza e dunque, a maggior ragione, una rigorosa protezione dell'ambiente marino è necessaria. Non meno della rapida eliminazione dei combustibili fossili: in questo senso, si dimostra l'approccio insensato di chi punta sui rigassificatori e su un gas climalterante pericoloso come il metano.
E' ora di fare sul serio per proteggere il mare, il clima e noi tutti.
Alessandro Giannì
Greenpeace Italia