Quello di Galenzana è stato il primo nido scavato nel 2023 da mamma tartaruga su una spiaggia toscana e anche il primo dei 6 nidi conosciuti all’Isola d’Elba (gli altri sono a Marina di Campo, Lacona, Fetovaia, Marciana Marina e l’Innamorata). La tartaruga è arrivata sulla spiaggia simbolo dell’ambientalismo elbano il 15 giugno e da ieri è iniziato il possibile periodo in cui nella sabbia si formerà un piccolo “imbuto” dal quale poi sciameranno le tartarughine marine.
Ieri le volontarie e i volontari di Legambiente hanno provveduto a realizzare la “pista” che permetterà ai piccoli rettili di percorrere in sicurezza e senza distrazioni i pochi metri che separano il nido dal mare e di iniziare la loro pericolosa e magnifica avventura che, forse, tra una ventina di anni – e se l’erosione costiera e l’innalzamento del livello del mare lo consentiranno - riporterà qualcuna di loro a nidificare su questa spiaggia, perpetuando un antichissimo ciclo che dura da quando il nostro pianeta era dominato dai dinosauri.
Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana, sottolinea: «E’ davvero una grande soddisfazione vedere il gazebo e le bandiere di Legambiente e del LIFE Turtle Nest sulla spiaggia di Galenzana, un luogo simbolo dell’ambientalismo elbano che Legambiente ha difeso con le unghie e con i denti da progetti portuali e speculativi. Senza le battaglia e i Legambiente la tartaruga Fiorella non avrebbe più trovato questa magnifica e appartata spiaggia del Comune di Campo nell’Elba e del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Ma è la tartaruga Fiorella ad averci regalato questo nuovo miracolo e noi la ringraziamo aspettando che i suoi cuccioli escano dalla sabbia, per proteggerli, contarli, capire insieme ai ricercatori di ARPAT, università di Pisa e di Firenze e Istituto Zooprofilattico come potranno affrontare il loro futuro in un mare sempre più caldo, nel mondo del cambiamento climatico».
I turni sono quasi tutti fatti e la risposta dei volontari di Legambiente e da persone provenienti da un po’ tutta Italia è stata eccezionale. A capo di questo delicato puzzle, di questi minuziosi incastri di impegni e persone che proseguiranno fino a metà settembre per vigilare sulla nascita delle tartarughine in tutti i nidi elbani, c’è Isa Tonso, responsabile del progetto tartarughe di Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano, che sottolinea: «Cerchiamo volontari non solo per continuare il pattugliamento mattutino delle spiagge alla ricerca di tracce, ma anche per fare i turni per sorvegliare i nidi di Galenzana, Lacona, Fetovaia, Marciana Marina e l’Innamorata al momento delle schiuse che inizieranno in questi giorni e finiranno probabilmente a settembre. Chi ha fatto questa esperienza sa che vedere le tartarughine uscire dalla sabbia per raggiungere il mare è qualcosa che non si scorda mai, un’emozione imperdibile. Chi fosse interessato/a a dare una mano alle tartarughine perché possano raggiungere il mare in sicurezza e a partecipare a un’esperienza ambientale e scientifica, può contattarci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 3407113722».
Chi volesse partecipare ai turni di sorveglianza o assistere semplicemente alla nascita delle tartarughine deve attenersi ad alcune regole precise: Tenersi fuori dal perimetro delimitato dai volontari di Legambiente, non fare rumore, non scattare ASSOLUTAMENTE foto con il flash, non stare in mare di fronte alla “pista di lancio” del nido. Seguire scrupolosamente le indicazioni dei volontari di Legambiente, della Capitaneria e delle forze dell’ordine.
Chi dovesse avvistare una tartaruga marina o le sue tracce su una spiaggia dell’Isola d’Elba deve telefonare al 1530 della Capitaneria di Porto/Guardia Costiera e Legambiente al 3407113722 per segnalare la possibile nidificazione; Non disturbare in nessun modo la tartaruga marina, non avvicinarsi, non fare rumore, non scattare foto con il flash e, se possibile spegnere o oscurare le luci.