Mentre, a cominciare dalle 22 del 7 agosto dal nido della spiaggia di Galenzana uscivano 12 tartarughine marine Caretta caretta, seguite alle poco dopo le 23 circa da altre 5 (portando le nascite a 75 in tre notti), a Fetovaia, un’altra spiaggia del Comune di Campo nell’Elba, molto probabilmente una femmina di tartaruga marina stava programmando di uscire dal mare, ma ha aspettato la mattina per tentare di nidificare.
Intanto nell’appartata Galenzana le tartarughine avevano smesso di sciamare dalla piccola buchetta nella sabbia vicino alle tamerici e a un muro di contenimento e tutto tornava tranquillo, in attesa di un’altra notte di schiusa in un nido che si annuncia molto produttivo.
A Fetovaia mamma tartaruga ha probabilmente scelto l’alba per cominciare a scavare il suo nido nella spiaggia libera tra il pino solitario e Barbatoia, accanto alla passerella pedonale, dove la hanno trovata alle 6,40 del mattino, mentre facevano una passeggiata Ezel Tolentino, Marco Marca e Leonardo che ha avvertito la Guardia Costiera al 1530 e poi sono arrivati Enrico Michelon e gli altri volontari di Legambiente Arcipelago Toscano che stanno facendo il pattugliamento all’alba delle spiagge e la sorveglianza 24 ore su 24 del nido di Galenzana in accordo con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano e il Progetto europeo LIFE Turtle Nest che vede la Partecipazione di ARPAT e università di Pisa e Siena. Poi la tartaruga, mentre stavano arrivando diversi curiosi, ha pensato bene di ritornare in mare.
I tartawatcher del Cigno Verde hanno messo in sicurezza l’area e i ricercatori di ARPAT e università dovranno verificare se la nuova nidificazione a Fetovaia (la prima era avvenuta il 10 luglio) è stata portata a buon fine.
Intanto, mentre nascono tartarughine e le mamme Caretta caretta depositano le loro uova preziose, l’Elba si conferma l’Isola delle tartarughe marine e uno dei loro avamposti nel Mediterraneo nord-occidentale per sfuggire al riscaldamento globale e all’estinzione.
Quella di Fetovaia, se confermata, sarà la settime deposizione sull’Isola, 4 delle quali nel Comune di campo nell’Elba, una a Marciana Marina e due nel Comune di Capoliveri.
Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana sottolinea che «All’Elba le tartarughe stanno mettendo in discussione molte cose su di loro che credevamo certe: a cominciare dal fatto che tornino a nidificare nelle spiagge dove sono nate o che abbiano bisogno di condizioni particolari per poterlo fare. Se alcune deposizioni sono “perfette”, come Galenzana e Fetovaia, altre sono rischio perché realizzate in spiagge molto piccole o esposte alle mareggiate. Quello che vediamo con piacere è la grande partecipazione di turisti e cittadini e dei volontari e delle volontarie che non finiremo mai di ringraziare abbastanza».
Mentre all’Elba le nascite e le deposizioni di tartarughe marine si susseguono un tartawtcher di Legambiente scherza sorridendo sull’Elba diventata isola delle tartarughe: «Se continua così, dovremo fare vigilanza ai nidi fino a Natale. Non la smettono più»
Foto e video di Leonardo Gronchi