I ricercatori di ARPAT e Università di Pisa hanno accertato che la nidificazione che era stata immortalata con splendide immagini all’alba dell’8 agosto sulla spiaggia di Fetovaia, non è stata portata a termine. Probabilmente mamma tartaruga è stata disturbata dall’arrivo di troppe persone e ha interrotto quello s che alla fine è diventato un sondaggio. I volontari di Legambiente erano già dubbiosi per alcuni segnali: scarsa salivazione e quasi nessuna lacrimazione della grossa tartaruga marina, ma altri potevano far pensare che le uova fossero state deposte.
«Anche un probabile insuccesso come questo – spiega Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – è molto utile dal punto di vista scientifico. Studiandolo si può riuscire a capire perché a volte le tartarughe marine depongono in piano giorno circondate da un folto capannello di bagnanti e a volte, più normalmente, interrompono un tentativo di nidificazione quasi portato a termine come quello di Fetovaia. Per questo è importante il progetto LIFE Tarta Nest del quale Legambiente è capofila europeo e che in Toscana vede coinvolte ARPAT e università di Pisa e Siena».
Ma, come dice Isa Tonso, la responsabile del progetto tartarughe che Legambiente sta portando avanti all’Elba insieme al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, «Chi fa monitoraggio sulle spiagge stia attento: in giro c’è una tartaruga piena di uova».
Ma la delusione delle e dei tartawatchers organizzati da Legambiente è durata poco perché la tartaruga marina Fiorella, che ha fatto il suo nido a giugno a Galenzana, di uova sembra averne depositate proprio tante.
Infatti, ancora inattesa, alle 21,15 dalla sabbia di Galenzana ha fatto capolino una solitaria tartarughina marina che, in pochi minuti di faticoso cammino, ha percorso i metri che la separavano dal mare.
Poi niente per interminabili ore e i turisti di diverse nazionalità provenienti dagli yacht ancorati davanti a Galenzana e chi aveva raggiunto la piccola baia a piedi –diverse famiglie con bambini – percorrendo al buio il sentiero che si inerpica dal Porto di Marina di Campo e segue la costa, cominciavano già a mostrare segni di impazienza e delusione. Ma, alla fine, poco prima della mezzanotte, la loro pazienza è stata premiata e dal buco nella sabbia ha fatto timidamente capolino una tartarughina che era l’avanguardia di 4 esserini lunghi circa 5 centimetri che hanno pedalato veloci verso il mare le grida soffocate di giubilo dei grandi e la meraviglia delle bimbe e dei bimbi che hanno appena avuto il tempo di capire questo piccolo miracolo che dalla sabbia sono uscite altre 3 tartarughine che, più o meno velocemente. Si sono tuffate nel mare – puntando direttamente la falce di luna in cielo – dove sono scomparse con una velocità impensabile.
Ormai quando tutti, soddisfatti e assonnati, erano ritornati nelle loro barche o nelle loro case, i volontari di Legambiente rimasti hanno avuto il premio dell’ultima solitaria tartaruga della notte che, dopo l’una del 9 agosto ha raggiunto il mare scuro di Galenzana puntando dritto verso la luna velata di nuvole alta nel cielo e verso il suo insondabile e misterioso destino.
In tre notti dal nido precoce di Fiorella a Galenzana sono uscite 84 tartarughine richiamate dalla luna, dalle stelle e dal mare e probabilmente altre aspettano di farlo e potrebbero eguagliare la nidificazione record di Federica che, nel 2017, nella vicina spiaggia di Marina di Campo depositò 117 uova dalle quali nacquero 107 tartarughine. Avanguardia di una pacifica invasione al tempo del mare caldo del cambiamento climatico.