Dopo le nuove uscite dal ministro della giustizia cancellieri sulla riapertura di un carcere a Pianosa, che sarebbe più costosa della costruzione di un nuovo carcere in continente e con una gestione onerosa almeno il doppio, arriva anche l’incredibile uscita della Capogruppo del Centro Democratico in Regione Toscana, Maria Luisa Chincarini, che dopo aver passato un periodo di vacanza a Pianosa, affastella una serie di luoghi comuni.
Ci pare che la Capogruppo regionale ignori che Pianosa era completamente inaccessibile ai comuni cittadini prima dell'istituzione del Parco, che l'abbandono delle strutture dipenda dal proprietario: il Demanio (quindi dallo Stato) e che le uniche disinfestazioni di zecche e campagne di eradicazione dei ratti a Pianosa l'ha fatte proprio il Parco Nazionale.
E' anche sconfortante che un Capogruppo Regionale non sia a conoscenza di progetti Life finanziati per questo dall'Unione europea e dalla stessa Regione Toscana e che le Berte sono tornate a nidificare a Pianosa proprio grazie agli interventi contro i ratti.
Il Parco ha intrapreso anche campagne di eradicazione dei gatti e delle cornacchie grigie.
Alla Chincarini, nella sua foga nel dimostrare che il Parco ha chiuso un isola che in realtà ha riaperto dal 1997, sfugge anche che grazie al Parco Nazionale da quest’anno sono possibili le immersioni subacquee in un mare intatto e bellissimo che, salvo qualche bracconiere e ricercatore scientifico, nessuno aveva più visto da 150 anni.
La Capogruppo ignora che gran parte della situazione di dissesto di Pianosa che espone, anche dal punto di vista ecosistemico, è in gran parte eredità proprio del periodo carcerario che invece la Chincarini presenta come una specie dell'età dell'oro e del quale sembra avere nostalgia insieme alla Cancellieri, non sapendo nemmeno che il Parco non ha nulla contro un ritorno dell'attività agricola a Pianosa, tanto da averla prevista nel suo Piano del Parco, approvato anche dalla Regione Toscana della quale è consigliere e capogruppo.