Cambi e Pacini, con i loro articoli, hanno messo a nudo un uomo colmo di limiti, per cui si va da chi imbratta le scogliere a chi “deturpa” la società, non sapendola gestire, e così l'isola perde strutture indispensabili alla vita normale. L'uomo esprime spesso la sua condizione di essere misero. L'umanità è da sempre misera. Lo dicono storia e cronache: 2/3 del pianeta soffre la fame, con squilibri assurdi e si va verso l'autodistruzione, alla faccia dell'ex paradiso che avevamo a disposizione. Poi nel corso dei secoli abbiamo saputo anche fare qualcosa di buono e allora è progresso, seppure mosso dal business, salvo certi casi.
Il nostro archeologo ha quindi riferito dell'imbrattamento delle coste di Capo Bianco. Cecilia addita lo smantellamento dell'isola, manca di levare il tappo e “Lo Scoglio” scomparirà inghiottito dal suo mare, tra l'altro diventato un po' puzzolente per i noti fatti. Miserie provocate dall'uomo. E misero mi sento ogni volta che vedo i miei limiti e mi rendo conto di quanto, al pari degli altri, devo subire mille cose. Lo scempio ambientale vive costantemente qui come altrove, forse ci può consolare la foto che mostriamo di un paese del nord dove si scrive sulle rocce del mare come a Capo Bianco? No di certo.
E invece l'isola dovrebbe dimostrare il proprio pollice verde, con la cura maniacale di ogni centimetro del territorio, visto che con ogni bosco, scoglio o riva la gente lavora e vive. La cosiddetta Perla del Tirreno va ripulita da cima a fondo, dai suoi rifiuti abusivi che troviamo fin sulle spiagge, ma anche rifiuti in bella vista, come gli scatoloni che fotografai lo scorso primo maggio, sul porto, vicino agli orrendi grattacieli.
Il padre di tutti i miseri imbrattatori potrebbe essere stato Mago Chiò e gli annali di Mucchio Selvaggio lo ricordano arrampicato su fari e mura medicee, intento a scrivere il proprio soprannome. In realtà era uno strano che nessuno seppe aiutare e in quel modo cercava di farsi notare lasciando il suo segno assurdo.
C'è poi chi ha il ruolo di umano “misero” come magnate, attore, campione, grande ladro o assassino etc e chi anche imbratta. Poi c'è anche una grande massa di “normali”, però in qualche modo complici di tutto quello che non va. Gli imbrattatori lasciano una data in ogni posto dove vanno, con firma e magari frasi che ho visto incise anche sulle grosse foglie di un'agave nella spiaggia di Procchio. Incredibile ma vero.
L'uomo spera sempre di lasciare un segno, come ci ha fatto notare il Foscolo, perché cerca l'immortalità, ma intanto devasta natura e società. I poveri indiani volevano vivere in una capanna e rispettare al 100% la natura, ma sono stati sterminati dagli Yankee, fin da allora amanti della guerra come molti altri popoli.
E oltre lo scempio delle rocce di Capo Bianco, un altro fenomeno negativo potrebbe crescere. Ho notato una 15ina di ciottoli di eurite, più note come ghiaie, che qualcuno ha dipinto con fiorellini, scritte e altro,
Alt ! Proviamo a fermare in tempo la nuova moda. Mamme, babbi, insegnanti, sindaci e tutti quanti fermate tale prospettiva. Se prende corpo tra qualche anno avremo ghiaie a centinaia dipinte. Qualcuno, secondo me incauto, mi ha contestato dicendo “Ma sono bellini questi disegnetti sui sassi”.
Le ghiaie sono già olorate dai loro componenti chimici, se lasciamo andare ci saranno scritte ulteriori sulle ghiaie, ed anche messaggi da censura e via dicendo. Certo qualcuno dirà “ora che lo hai detto alimenti l'idea”. Beh, questo vale anche per le scritte sulle rocce e per tutti gli attentati alla natura. Una ghiaia deve essere rispettata al pari della scogliera, il ciottolo si è formato staccandosi dalla roccia e ha rotolato per secoli sui lidi isolani e va lasciato com'è nella sua bellezza. Solo gli Argonauti sono stati autorizzati dagli dei a versare le loro gocce di sudore che hanno determinato gli screzi di colore, come dice la leggenda.
Rimedi a tutto ciò? È difficile arginare la bestia d'uomo che impera in noi fin dai tempi di Caino. I suoi eredi dilagarono favorendo la schiavitù, coltivarono la guerra per la sete di conquista degli imperatori, fino al moderno Hitler ed altri vari governanti che perseguono politiche socio economiche di dominanza e sfruttamento dei popoli e che ora però, pare ci stiano portando allo sfacelo. Nefandezze che l'uomo compie perché è limitato. Altrimenti tutto ciò non esisterebbe. Possiamo sognare miracoli tra alcuni secoli, con l'azione di persone illuminate, laiche o religiose, una educazione permanente, una scuola finalmente ruolo centrale nella società, e il tutto potrà farci superare tali nostre miserie? Sarà generato un uomo sensato? Ci aiuteranno le staminali? Nascerà un uomo equilibrato, non sconfitto dal concetto di morte che lo ossessiona?
Concludo con la bella frase di Cecilia e proviamo a farla imparare a memoria ai ragazzi e a noi adulti che non abbiamo saputo difendere l'isola dai soprusi dei governi. Facciamola imparare anche ai nostri molto arresi sindaci. Bisogna raggiungere l'obiettivo di: “Camminare o girare per l'Elba pienamente soddisfatti della propria isola deve essere un piacere, un diritto, un dovere per tutti”.