Nelle settimane scorse a Legambiente Arcipelago Toscano sono giunte diverse segnalazioni riguardanti la realizzazione, al di sotto della strada della Trappola, tra le località Morcone e Madonna delle Grazie, nel Comune elbano di Capoliveri, di uno sbancamento con taglio di macchia mediterranea, apertura di una ripidissima strada e poi dell’allestimento di un cantiere nel quale una grossa gru ha posizionato dei pannelli di calcestruzzo prefabbricati per costruire uno strano manufatto con una soletta di cemento armato e chiuso su tre lati. Successivamente lo strano cubo cementizio è stato ricoperto da una inusuale guaina/copertura verde come se lo si volesse occultare.
Solo ad agosto sarebbe comparso il cartello di cantiere, che riporta la natura dei lavori come “Realizzazione strada carraia – Riqualificazione SNR Portico Pert. Art. 95”.
Una dicitura che secondo gli ambientalisti desta non poche perplessità «In quanto si parla della realizzazione di una strada che in realtà è un ripidissimo sbancamento non accessibile ad un normale veicolo; di una riqualificazione di una SNR, cioè di una "Superficie non residenziale" della quale non si comprende né la ragione né il risultato e soprattutto della realizzazione di un portico, alquanto strano nella forma, che verrebbe realizzato in assenza dell’abitazione alla quale solitamente dovrebbe appoggiarsi un portico così singolare e che invece è appoggiato al nulla, ma per il quale serve solo la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), il tutto in un’area dove non esistevano manufatti o ruderi di alcun tipo».
A questo secondo Legambiente si deve aggiungere che, da alcune segnalazioni e da quanto ricostruito dall’associazione, «La parte più bassa dell’area a macchia/pineta interessata dall’intervento sia stata almeno parzialmente percorsa da un incendio, ci sembra nel 2008».
Per questo gli ambientalisti hanno chiesto al Sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti: Se quanto realizzato e in corso di realizzazione si conforme agli strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Capoliveri; se è conforme ai vincoli paesaggistici ed ambientali che ricadono sull’area ed alla dicitura del cartello di cantiere ed alla Scia. In più Legambiente chiede se il Comune di Capoliveri «Si sia dotato del catasto degli incendi e se questo comprenda tra le aree percorse dal fuoco anche quella segnalata, il che impedirebbe, pur nella loro stranezza, la realizzazione di lavori di questo tipo.