Il comitato Amici delle dune, che il 7 febbraio 2010 organizzò insieme ad Associazione Albergatori elbani, Legambiente, Wwf, Italia Nostra e Parco Nazionale una marcia di 19 Km per salvare le dune di Lacona, per contrastare la svendita dei beni demaniali ai privati e per sostenere un azionariato popolare per l’acquisto delle dune che poi fortunatamente non è stato necessario, è molto soddisfatto per lo stanziamento da parte del ministero dell’ambiente di 1,6 milioni di euro che permette al Parco Nazionale di acquistare l’ultimo sistema dunale dell’Arcipelago Toscano e di salvarlo dall’incuria e dall’abbandono.
In merito alla notizia relativa alla vicina acquisizione delle dune di Lacona da parte del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, Francesco Mezzatesta, presidente del "Comitato Amici delle dune ", ha dichiarato:
«Ci sono voluti diversi anni per arrivare alla acquisizione delle dune di Lacona da parte del Parco in una battaglia che ha coinvolto molti cittadini elbani che amano la straordinaria natura dell'Elba. Si tratta di un fatto di grandissima importanza. Ogni giorno in Italia avanza la svendita del patrimonio demaniale pubblico con vendita addirittura di isole intere. L'esempio del ritorno al pubblico delle dune è un fatto in controtendenza che dovrebbe essere preso come esempio per ricreare spazi dunali ovunque sia possibile sugli arenili italiani e dell'arcipelago. Ricreare natura sulle spiagge non contrasta minimamente con la fruizione da parte dei bagnanti (come dimostra la Corsica) ma è un formidabile aiuto contro l'erosione delle spiagge e rappresenta uno scrigno di biodiversità. Mi auguro che il modello dune di Lacona possa essere preso ad esempio in molti altri luoghi. Dopo l'acquisizione sarà importante passare alla fase di restauro e miglioramento ecologico con valorizzazione educativa ed ecoturistica».