Dopo l'uscita della guida alla GTE, e alcune presentazioni - due all'Elba, una a Milano, una a Pisa - che hanno costituito interessanti momenti di discussione, provo a buttare giù alcune riflessioni.
Mi dispiace non aver incrociato alle presentazioni chi negli ultimi tempi ha promosso le iniziative sulla GTE. Credo che la promozione sia da rivolgere innanzi tutto al circuito nazionale dei camminatori, quelli che uno-due-tre volte all'anno partono per itinerari di più giorni. Si tratta di un settore in espansione che ha i suoi canali di informazione, i suoi siti di riferimento, persino le sue abitudini e convenzioni...
L'uscita della guida, per la casa editrice di riferimento per quanto riguarda i cammini, con decenni di storia e un centinaio di titoli in catalogo aggiornati di continuo, può rappresentare un passo importante in questo senso.
Spesso riguardo alla GTE ci facciamo problemi che non si fa chi la percorre. I camminatori lamentano di fatto due cose: la difficoltà nel trovare da dormire, e la mancanza di autobus per tornare a Portoferraio.
Non si lamentano in genere della segnaletica, pur migliorabile (chi è abituato a camminare vede che la GTE è tracciata meglio della media dei sentieri italiani, e con Avenza Maps e le tracce non si perde), né della mancanza d'acqua, né di qualche tratto con fondo disagevole.
I tratti con fondo davvero da migliorare sono in sostanza due:
1) la discesa al Literno, molto scavata dall'acqua, al limite della percorribilità. Questo è anche un po' lo scotto che si paga per tenere i sentieri molto "puliti": la vegetazione che viene tagliata viene accumulata ai lati, contribuendo a incassare ulteriormente il sentiero. Meglio sarebbe gettarla nei solchi: si rallenta lo scorrere dell'acqua e la sua azione erosiva, contribuendo al riformarsi del suolo e del piano di calpestio.
2) la salita al Monte Perone soffre dello stesso problema, seppure in misura minore; ma soprattutto, nella parte più alta si sono rotti molti dei gradini in legno e, ciò che è peggio, sono rimasti i tondini di ferro che li reggevano, che sporgono dal terreno mal visibili e pericolosi. Il ripristino dei gradini, specie in condizioni logistiche non semplici, non è cosa di cui riesca ad occuparsi il volontariato.
In entrambi i tratti, per contrastare l'erosione, sarebbe utile realizzare dei deviatori per l'acqua, in modo da farla scorrere fuori dal sentiero: si tratta di qualche colpo di zappa nei punti giusti (vedi il Quaderno CAI sui sentieri, pag. 61: https://www.cai.it/wp-content/uploads/2018/12/8-1-Quaderno_1_2010.pdf )
Qui servirebbe quindi un lavoro non limitato al necessario taglio della vegetazione - i cui sfalci, come si è detto, possono forse essere gestiti in modo più utile.
Spero che finalmente gli enti preposti, quali che siano, possano ripulire le discariche abusive che sono state diligentemente mappate sulla GTE e altrove. Ignoro le questioni tecniche e burocratiche, ma è stato fatto ancora poco, e dopo svariati anni forse ci si può aspettare qualcosa di più.
La GTE può essere riconosciuta come cammino dalla Regione Toscana, cosa che comporterebbe una serie di facilitazioni per la gestione, la promozione e la valorizzazione. E' un po' strano vedere che adesso più comuni si propongono per fare i capofila del progetto... quando il progetto ancora non c'è, e negli anni scorsi le sollecitazioni in questo senso hanno trovato assai poca udienza! Prima di pensare a quale comune sarà capofila, bisogna redigere il progetto con le caratteristiche
definite dalla legge regionale, mettendo insieme i comuni e il Parco.
Speriamo che da una generica disponibilità si passi ai passaggi concreti: da parte sua, la Sottosezione Isola d'Elba del CAI ha tutte le competenze per assistere i comuni nel presentare un lavoro preciso e completo in tempi brevi. Anche qui, si tratta di una questione di buona volontà degli enti.
Per finire: al festival "Fa' la cosa giusta" di Milano, organizzato dalla nostra editrice Terre di Mezzo - la più grande fiera italiana dedicata a consumo responsabile e stili di vita sostenibili - dove abbiamo presentato in anteprima la guida, una gran parte degli stand era dedicata alla promozione turistica dei vari territori italiani, con gli itinerari di trekking come "prodotto" di punta. Sarebbe bello, dall'edizione 2025, trovarvi uno stand dell'Elba, che inviti a conoscere e frequentare l'isola e che ovviamente promuova la GTE, anche nell'ottica di quell'"allungare la stagione turistica" che rischia spesso di rimanere una formula vuota.
P.S.: ho visto che un ente istituzionale diffonde una carta turistica in cui il percorso della GTE è quello vecchio di svariati anni e manca del tutto la GTE sud; mentre vi è riportata una fantomatica "Grande Traversata dell'Imperatore" che farebbe il giro dell'isola (allora che "traversata" è?!?) mandando gli escursionisti su lunghi tratti di strade provinciali - ma in compenso anche su un tratto di sentiero classificato "per escursionisti esperti" - il tutto senza fornire alcuna informazione (che del resto difficilmente potrebbe esserci, visto che il presunto percorso esiste solo su questa carta)…
Francesco Stea
per la guida alla Grande Traversata Elbana