Riceviamo da Mario Tozzi, ricercatore CNR, conduttore TV ed ex Presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, un contributo in merito al progetto dell'Autostrada Tirrenica, a suo parere inutile e pericolosa: "Quando si parla di infrastrutture, in Italia, il discorso si fa subito intricato per una presunta ragione di fondo e per molti pretesti - afferma Tozzi- la ragione sarebbe la mancanza di tali infrastrutture, i pretesti sarebbero lo snellimento del traffico e lo sviluppo".
Secondo il noto geologo, il nostro paese ha soddisfatto da tempo la domanda di infrastrutture, soprattutto stradali, mentre il vero obiettivo dovrebbe essere e la riduzione del traffico su gomma: "nuove ferrovie magari, altro che nuove autostrade! In un paese moderno le infrastrutture dovrebbero servire l'assetto e lo sviluppo, non determinarli! La teoria del legame infrastrutture/sviluppo deve essere messa in discussione, sia perché l'utilità delle opere pubbliche dipende dalla loro qualità e dal loro uso efficiente, sia perché le infrastrutture trovano una loro ragione nelle strutture economiche regionali - infatti, continua Tozzi - ci sono aree che posseggono infrastrutture molto consistenti che permangono nel sottosviluppo: per esempio Corigliano Calabro e la Piana di Sibari, che non hanno evidentemente beneficiato della presenza del mastodontico porto di Sibari. D'altro canto ci sono regioni scarsamente infrastrutturate che, invece, mostrano indici di sviluppo e dinamismo economico assai elevati, come l'intero nord-est italiano".
I dati Europei riferiscono che in Italia ci sono 3408 km di autostrade e che la nostra è la più estesa rete autostradale europea, nonostante Alpi e Appennini: "perché dovremmo avere bisogno di nuove autostrade? - si chiede Tozzi -più strade significa più traffico, e non il contrario, come qualcuno contrabbanda, e infatti in Italia ci sono 53 autoveicoli ogni 100 abitanti, contro la media europea di 42, e l'81% della mobilità è soddisfatta da veicoli privati. Qui da noi, su ogni chilometro, insistono 80 autoveicoli, contro i 40 dell'Europa e i 42 degli Usa".
Per Mario Tozzi questi motivi sono sufficienti per impegnare ogni risorsa per la riduzione del traffico su gomma e, al massimo, per risanare la rete viaria già esistente: "La vicenda dell'autostrada tirrenica si inserisce in questo contesto e arriva al punto cruciale, quello della scelta del percorso definitivo. Ma per quale ragione in passato sono state sufficienti le proteste dei coltivatori di carciofi dell'Alto Lazio o quelle dei residenti estivi di Capalbio per spostare il tracciato e oggi non basta lo straordinario patrimonio naturalistico della laguna di Orbetello? Il percorso definitivo passa a ridosso di una delle ultime zone umide d'Italia, un paesaggio quasi intatto e primordiale, sospeso fra terra e mare e in grado di far respirare l'intera Maremma. Non solo a Orbetello è stata istituita un'oasi del Wwf, ma la laguna è ZPS (zona a protezione speciale) e ZSC (zona speciale di conservazione), oltre che un SIC (sito di interesse comunitario) inserito nella Ramsar List. Solo questo basterebbe per non prendere nemmeno in considerazione l'idea di alcuna infrastruttura da queste parti, se non ci si aggiungesse l'incredibile danno paesaggistico che verrebbe inferto a luoghi che hanno proprio nel paesaggio il loro valore anche economico. E se non fosse che opere come questa incrementano lo stato di dissesto idrogeologico, compromettono l'idrologia superficiale e rendono meno sicuri i cittadini. Albinia e Fonteblanda sono zone in cui le ferite dell'ultima alluvione non sono ancora rimarginate: qui strutture di cemento sclerotizzano il territorio e lo rendono una trappola, a volte mortale, in caso di eventi meteorologici estremi che dobbiamo mettere in conto".
Più che di una nuova autostrada che colleghi Collesalvetti a Civitavecchia, secondo Tozzi c'è molto più bisogno di un'adeguamento della S.S. 1 Aurelia: "che potrebbe essere interamente trasformata a quattro corsie (più corsia d'emergenza) e essere equiparata, di fatto, a quell'autostrada di cui qualcuno sostiene avremmo un così grande bisogno. Ma la ragione per cui non si procede in questo modo razionale, che consente di risparmiare territorio in un paese in cui si perdono 200.000 ettari di suolo all'anno, è la stessa per la quale non si costruisce un'autostrada tirrenica attaccata all'Aurelia che nessuno prenderebbe perché a pagamento. C'è bisogno di indicarla?"