Il mio intervento, in questo caso, non si riferisce specificamente a quello che è accaduto nell'Isola d'Elba ma a ciò che succede in tutta l'Italia con l'intento di dimostrare che , ancora una volta, si tratta di mancanze che io ritengo dovute a un male ancora più grave proprio perché interessa gran parte della nostra Italia.
Io avevo pubblicato molto tempo fa l'articolo ITALIA - SITUAZIONE FALLIMENTARE E SOLUZIONE TRAGICA , articolo visibile con
https://www.linkedin.com/pulse/italia-situazione-fallimentare-e-soluzione-tragica-meneghin-fob9f/
ed in questa sede, avendo escluso l'Isola d'Elba, ne riporto, pari pari, solo due paragrafi di quell'articolo che. alla fine, ritengo si adattino anche al caso specifico.
La conclusione cui arrivo è invece sconclusionata, folle, demente , ecc. ecc avendo solo lo scopo di convincere in questo modo i lettori elbani delle mie considerazioni.
Ecco quì di seguito i due paragrafi:
I RIPETUTI ALLAGAMENTI DI VASTE AREE ABITATE
Si devono constatare ripetuti, molto frequenti e dannosissimi allagamenti che interessano larghe aree agricole ma molto spesso anche territori densamente abitati con danni gravissimi arrivando addirittura alla perdita di vite umane.
In questi casi gli allagamenti vengono semplicisticamente attribuiti al grande peggioramento delle condizioni atmosferiche le quali, pur non verificandosi grandi differenze sui volumi annui di acqua che cadono sulla terra italiana, evidenziano una grande pericolosità dovuta a quelle che sono state chiamate bombe di pioggia in quanto costituite da grandissimi volumi idrici caduti in tempi brevi seguiti da lunghi periodi di siccità. Questo fatto è ben dimostrato anche dalle leggi dell’idraulica la quale attesta che le maggiori difficoltà provocate dalle piogge sono quelle di breve durata . Fino a questo punto dell'articolo non posso che essere d’accordo con quanto viene sbandierato dai media: tutta la colpa è da attribuirsi dalle piogge intensissime cadute in tempi brevi. A tutto questo posso però aggiungere che grandi colpe sono anche dovute ad una errata utilizzazione del suolo per l’impermeabilizzazione selvaggia del terreno attuata dal dopoguerra.
In ogni caso non è su questo elemento che io vorrei mettere l’accento.
Premetto che nella realtà non è umanamente possibile costruire delle opere che siano in grado di garantire la sicurezza assoluta dagli allagamenti. Nel calcolo dei sistemi di sgrondo delle acque piovane ed in genere per tutti quelli riguardanti i problemi dell’evacuazione delle acque, si deve fissare un limite massimo di sicurezza chiamato appunto franco di sicurezza che fissa il limite massimo in anni rappresentanti il periodo salvaguardia dei terreni e che di solito si fissa in 100 anni. Tutto ciò significa che la sicurezza in toto dagli allagamenti rappresenta un risultato impossibile da raggiungere dovendo assolutamente tollerare un disagio ogni cento anni. In senso contrario si può definire intollerabile una situazione che ogni quattro o cinque anni una stessa zona venga allagata sempre nello stesso modo come sta accadendo realmente in questi tempi in Italia
Quello che spaventa è l'altro fattore ben più grave che è la grande mancanza nelle decisioni che vengono prese per rimediare al fenomeno, decisioni che, detto con convinzione, sono adeguate a risolvere soltanto in parte minima il problema. La ragione và ricercata nel fatto che tutti gli interventi che vengono progettati, costruiti e che teoricamente dovrebbero essere risolutivi , hanno invece una caratteristica comune che è quella di preoccuparsi dei problemi contingenti mentre ogni intervento dovrebbe costituire una parte di un’opera studiata in grande e cioè estesa a superfici anche molto ampie dovendo comprendere di volta in volta tutta l’area interessata dallo stesso inconveniente idraulico. In altre parole, per risolvere il caso, la prima operazione da fare sarebbe quella, non di studiare a fondo il problema della città che è stata allagata, non tutta la sua provincia né tutta la sua regione, bensì tutto il bacino imbrifero cioè tutta l'area posta entro il contorno che delimita quella dove cadono sistematicamente tutte le piogge. Approvato questo progetto generale e solo allora, si potrebbe dar inizio alla costruzione di opere parziali ma tutte conformi al citato progetto generale. Soltanto in questo modo e con il passare degli anni, si perviene alla realizzazione di tutta l'opera nel suo insieme razionale, nella sua efficienza effettiva definita dal progetto generare mantenuto aggiornato attraverso gli anni e pertanto arrivando al compimento di tutto il sistema di sgrondo delle acque finalmente funzionante nel modo migliore.
Invece il fatto di agire costantemente con i limiti citati, significa in pratica non riuscire affatto ed in tutti i casi a risolvere alcun problema dei gravi allagamenti che rimangono destinati a ripetersi in continuo e per un futuro lontanissimo come infatti sta accadendo nella realtà.
LA CONCLUSIONE
Tutte le gravi considerazioni riportate sopra hanno portato il sottoscritto ad una conclusione immaginaria e fantasmagorica ma tragica dell'Italia.
Quello che desta grande preoccupazione sono le questioni di principio e la constatazione tragica che la motivazione dei gravi disservizi non dipende da errori costruttivi o di progettazione esecutiva ma dipende chiaramente di errori di base, errori nella parte fondamentale posta al di sopra di tutto il resto come è il fatto di non capire che non si può veramente passare alla presa in esame di un problema specifico senza aver prima esaminato e risolto in linea teorica la situazione di insieme, di funzionalità complessiva di tutto il sistema in tutta la sua interezza.
Visto e considerata l'impossibilità che la nostra Italia possa attuare il miracolo di rialzarsi dal baratro in cui è precipitata e dove sta ulteriormente sprofondando, mi vien da pensare con la fantasia che tale miracolo debba essere attuato da chi in realtà sarebbe in grado di farlo, e lo sta dimostrando in tutti i modi. Potrebbe ad esempio accadere che la Cina , proseguendo in quella azione che sta conducendo da anni, acquistasse, con i grandi capitali in suo possesso , tutti gli elementi, grandi e piccoli, le opere d’arte che costituiscono l’Italia migliore in tutto il suo splendore e tutte le altre nostre specialità come il turismo., la ristorazione ecc. ecc. provvedendo la Cina stessa a ripristinare razionalmente tutti i servizi rendendoli, per il suo proprio interesse, perfettamente efficienti mentre a noi italiani, esclusi per incapacità totale, non resterà altro che emigrare in massa all’estero come hanno dovuto fare i nostri nonni secoli or sono.
Marcello Meneghin