Abbiamo apprezzato molto la proposta dell’Architetto Massimiliano Pardi di realizzare un corridoio verde e blu da Via Manganaro fino all’inizio della Valle di Lazzaro, un’ipotesi che applicherebbe i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per il Verde Pubblico che Legambiente ha sottoposto più volte all’attenzione della giunta Zini e poi nella riunione di inizio legislatura avuta con la Giunta Nocentini.
Certo, un’opera come questa ha bisogno anche della risistemazione/ricostruzione del reticolo minore a monte e a valle della strada, così come della rimozione degli ostacoli che impediscono il deflusso dell’acqua nei punti più critici, ma è una di quelle soluzioni basate sulla natura che si stanno attuando in tutta Europa in base alle direttive Ue per adeguarsi e contrastare i cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi che – come dimostrano le ultime settimane all’Elba e in Toscana – saranno sempre più frequenti e violenti.
In alcune località, le costose (e parziali) messe in sicurezza tradizionali si sono rivelate inefficaci e a volte dannose.
Quella che propone l’Architetto Pardi, citando norme e principi, non è un’eventualità o una possibilità, ma la necessità di adattare la città, i centri abitati e le isole alla nuova normalità climatica, non ripetendo gli errori del passato fatti di cemento e asfalto, inefficaci per affrontare il cambiamento climatico e che contribuiscono a trasformarlo più velocemente in catastrofe climatica.
Prima ci abitueremo a considerare i progetti basati sulla natura non come stranezze ma come occasioni che altre città e isole stanno già attuando con successo, prima ci adatteremo meglio al rapidissimo cambiamento in corso.
E’ qualcosa della quale – soprattutto dopo l’alluvione – farebbe bene anche a tener conto la giunta Nocentini che si appresta a modificare il Piano strutturale adottato dalla giunta Zini e fortemente criticato dal punto di vista ambientale energetico da Legambiente e Italia Nostra
Legambiente Circolo dell'arcipelago Toscano