Sei fusti in plastica, di circa 50 litri ciascuno – secondo quanto afferma una nota dell’ANSA - sono stati recuperati in mare a 25 miglia a sud ovest dell'isola di Montecristo da un peschereccio battente bandiera maltese.
I fusti, sbarcati a Porto Santo Stefano, sono stati posti sotto sequestro dall'ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano, che sta curando le indagini del caso e che ha comunque accertato che i fusti non appartengono al carico di quelli tossici persi in mare, al largo della Gorgona, dall'Eurocargo Venezia.
Sono al momento in corso le analisi dell'Arpat sui campioni prelevati da tutti e sei i fusti: dai primi rilievi effettuati anche dai vigili del fuoco, pare che la sostanza contenuta sia una soluzione a base di acido cloridrico.
La notizia è di una estrema gravità non solo perché conferma la scoperta dell'ennesima "pattumiera" sui fondali dell'Arcipelago Toscano e del Santuario dei Cetacei, ma anche e soprattutto perchè la casualità del recupero dei fusti denuncia la presenza di una "discarica" marina di cui non si conosce ancora la consistenza.