Nei giorni scorsi Legambiente Arcipelago Toscano ha scritto al Presidente Parco Nazionale ed agli altri Enti interessati per segnalare un taglio di bosco, movimentazioni di materiali ed abbruciamento a Buca di Bomba - Monte San Martino, in un’area ai confini tra i comuni di Portoferraio, Capoliveri e Marciana, all’Isola d’Elba.
Il Cigno Verde isolano ha ricevuto una segnalazione nella quale si legge: «E’ in atto un taglio selvaggio del bosco nella zona di Buca di Bomba, dove lo sterrato di Colle Reciso si divide andando in direzione sud ovest verso Literno ed a nord ovest, con un largo cessone, verso Monte Pericoli. In quel punto arriva anche la Grande Traversata Elbana, dopo essere passato dalla cima del Monte San Martino (ma ora è impossibile distinguere il sentiero). La macchia era foltissima e composta da grandi scope, corbezzoli e lecci. Ogni tanto c'era un pino residuo e quelle sono le uniche grandi piante a non essere state tagliate. La situazione più drammatica è quella sotto strada, dove i lecci erano altissimi e prevalenti. Una valle stretta e ripida con gran massa di terriccio ora quasi totalmente rapata e priva di ceppaie con radi tronchi spogli di 20 metri. In zona c'erano anche alcuni dei rarissimi castagni rimasti in quei boschi.
Dovunque le tracce del cingolato usato per portare via la legna. A quanto mi è sembrato di vedere le zone interessate dal taglio sono tutte nel perimetro del Parco, anche quelle dei fuochi, che, testimone un mio amico residente in zona San Martino "bruciavano giorno e notte, anche col vento forte". L'attività era in corso al momento in cui ho scattato le foto, circa due settimane fa, lo testimoniano le attrezzature sulla strada e la segatura fresca».
La segnalazione conclude: «La macchia dei nardelli, delle trombette e dei galletti è andata; quello che rimane è la tristezza nel vedere che, anche dove ci dovrebbe essere più controllo e attenzione, riusciamo a sputtanarci boschi ricchissimi, terra (ora esposta all'erosione), microclimi umidi portatori di grande biodiversità. Possibile che nessuno ne sapesse niente?»
Quindi Legambiente chiede alle istituzioni se quanto realizzato ed in corso di realizzazione sia stato autorizzato ed abbia ricevuto il nullaosta del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e se; sia conforme alle eventuali autorizzazioni e nullaosta ed alle norme del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma soprattutto se le attività realizzate e in atto «Siano conformi a quanto previsto dalla Legge 394/91 ed alla zonizzazione “B” di riserva generale orientata dell’Articolo 18 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano che escludono: “l'uso di mezzi meccanici a motore”; “apprezzabili interferenze sulle biocenosi in atto”; “modificazioni sostanziali della morfologia dei suoli” ed ammettono “azioni di governo del bosco ad esclusivi fini protettivi, nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per la gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale delle aree protette”».