Sembra che, allo scadere del 2013, a Giannutri ci si dia da fare perché la ricchezza naturale e culturale di questa piccola Isola dell’Arcipelago Toscano, invece di entrare nell’epoca della green economy, rimanga nell’era fossile del XX secolo. L’Isola, compresa a terra ed a mare nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, immersa nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, protetta dalle Direttive Ue Habitat e Uccelli, è oggetto di un nuovo progetto che non ha niente a che vedere con la valorizzazione di tutto questo: la realizzazione di una centrale termoelettrica per la produzione di energia.
il sindaco del Giglio Sergio Ortelli, pensa di risolvere così il problema dell’energia elettrica a Giannutri. «Il primo gennaio 2014 l’Isola, infatti, sarà completamente al buio – spiega il responsabile di Legambiente per Giannutri, Emanuele Zendri - questo perché gli abitanti di Giannutri si rifiutano di continuare a pagare oltre 6 volte il costo dell’energia elettrica pagato da un abitante dell’Isola del Giglio (di cui Giannutri fa parte). A carico degli abitanti di Giannutri sono anche i costi dell’energia consumata dal dissalatore presente sull’Isola, costi che invece, dovrebbe sostenere il Comune del Giglio. Il Comune infatti, deve restituire agli abitanti di Giannutri circa 150.000 euro».
La soluzione proposta da Ortelli e dai responsabili del settore energia della Provincia, del Comune del Giglio e della Sie srl, che si sono incontrati il 20 dicembre a Grosseto, sembrano il contrario del green new deal delle aree protette che il ministero dell’ambiente, Federparchi, governo ed Unione europea hanno prospettato alla conferenza nazionale “La Natura dell’Italia: Biodiversità ed aree protette: la Green economy per il rilancio del Paese” che si è tenuta a Roma l’11 e 12 dicembre. Se amministrazioni pubbliche come Provincia e Comune volessero trovare una soluzione salvaguardando l’Isola ed in base alle linee guida emerse da quella conferenza, cercherebbero di mettere in piedi un progetto di autosufficienza energetica utilizzando energie alternative, rinnovabili e pulite, non di proporre una centrale a combustibili fossili comunque inquinante in un’area di Natura 2000.
«Evidentemente sindaco, provincia e impresa non hanno molto interesse a proteggere questa stupenda Isola – dicono a Legambiente Arcipelago Toscano - Il sindaco, così, propone di costruire una centrale termoelettrica a gasolio con l’obiettivo più che di produrre energia, ma sembra che voglia dare l’ennesimo colpo a questo paradiso e fare il contrario di quanto previsto dalla Conferenza “La Natura d’Italia” e dal piano proposto dal presidente del Parco e di Federparchi Giampiero Sammuri per decarbonizzare le isole dell’Arcipelago Toscano».
«Il sindaco e la Sie ci vogliono rassicurare affermando che la centrale sarà costruita nel pieno rispetto dell’ambiente e che i fumi non daranno problemi – dice Umberto Mazzantini, responsabile Isole Minori di Legambiente – Sembra ignorare i problemi che anche le più moderne di queste centrali creano e la loro incompatibilità con un ambiente insulare protetto. Così, alla fine, all’interno di un Parco Nazionale, in un’isola dove in inverno vivono solo una decina di persone, si produrrebbero insensatamente quelle emissioni che i governi del mondo devono tagliare e quel modello fossile che il ministero dell’ambiente non vuole più nelle aree protette. Che questo lo si tenti di fare richiamando maldestramente vincoli e protezioni esistenti è ancora più preoccupante».
Legambiente Arcipelago Toscano chiede al Sindaco di Giglio e Giannutri, alla provincia di Grosseto ed alla Sie di ribaltare le priorità del progetto per fornire energia a Giannutri, facendola diventare un’isola low carbon, riducendo al minimo il ricorso alle energie fossili (in caso di emergenza, basta un generatore) e di puntare alla completa solarizzazione dell’isola ed all’utilizzo di mini-eolico da installare nei siti già compromessi (dissalatore, deposito rifiuti, ecc.) insieme ad un’adeguata opera di stoccaggio e risparmio energetico, cose completamente compatibili, come detto alla conferenza di Roma anche dal ministro dell’ambiente Andrea Orlando e dal Commissario Ue all’ambiente Janez Potočnik con la presenza delle protezioni europee di Rete Natura 2000, con il Santuario dei cetacei e con il Parco Nazionale. Data la forte stagionalità delle presenze sull’isola e dei picchi di consumo di energia, che non coincidono con le migrazioni primaverili ed autunnali dell’avifauna, si potrebbe ridurre al minimo l’impatto dell’una a o due turbine eoliche necessarie fermandone il funzionamento durante i passaggi primaverili ed estivi ed utilizzando in quei periodi il fotovoltaico realizzato a copertura di tutti gli edifici esistenti e che sarebbe sovrabbondante per i pochi abitanti fissi dell’isola.
Al ministero dell’ambiente ed all’Ente Parco chiediamo un pronto intervento per stoppare la realizzazione di un’anacronistica centrale a combustibili fossili su una piccola isola integralmente protetta e che, a cominciare proprio da Giannutri, si cominci a realizzare nell’Arcipelago Toscano quel mix virtuoso di protezione della biodiversità e della natura e di green economy prospettato convincentemente alla Conferenza nazionale “La Natura d’Italia”, che sottragga questa piccola isola al suo destino fossile prospettato da istituzioni locali poco lungimiranti.
Se non qui dove? Se non ora quando?