Si parlerà di specie aliene oggi, martedì 28 gennaio, dalle ore 14.30 alle 19.00 presso l’Aula Magna dell’ITC Cerboni di Portoferraio. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, in collaborazione con l’Istituto Pangea, ha riunito illustri esperti per informare la cittadinanza sulle problematiche che derivano dalla presenza crescente di flora e fauna esotiche. Si va da insetti minutissimi, parassiti di piante produttive, come il Cinipede del Castagno, ad animali di grossa taglia come le nutrie, da pianticelle con fiori sgargianti apparentemente innocue come il Fico degli ottentotti o l’Acetosella gialla, fino a grandi alberi come l’Ailanto, la Robinia e la Mimosa. Spesso si tratta di forme utilizzate per scopi ornamentali o commestibili. Molte introduzioni riguardano specie importate per diletto, come nel caso della Testuggine a guance rosse della Florida. Nuove entità giungono anche accidentalmente e spesso iniziano una affermazione silenziosa. Gli osservatori esperti captano i problemi ma non si organizzano azioni adeguate. L’ingresso di solito viene sottovalutato, le popolazioni cominciano a svilupparsi, a riprodursi e finiscono per occupare tutte le nicchie favorevoli, diventando antagoniste delle specie locali. Vi è una sorta di tolleranza inconsapevole e ininfluente finchè non scoppia il caso. Molti credono infatti che la natura si aggiusti da sola ma non è così perchè le aliene sono entrate nei nuovi ambienti per mano diretta o indiretta dell'uomo. Infatti le specie invasive hanno solitamente doti di robustezza e resistenza superiori alle locali e di fronte alle avversità si mostrano molto efficienti nell'inserirsi nel nuovo ambiente.
Così il quadro di biodiversità del nostro territorio lentamente ma progressivamente viene modificato. Si pensi che oggi nelle acque del Po oltre il 40% dei pesci è esotico! Negli ambienti confinati come i fiumi, laghi o le isole l’incidenza è maggiore. Il contrasto alle aliene non è quindi una questione solo di carattere naturalistico! Nel 1992 vi è stata la prima segnalazione della zanzara tigre. Oggi si spendono molti soldi per la disinfestazione contro questa specie. Al 1980 risale la prima osservazione del Siluro nel Po e della Nutria nel Nord Italia. Il fenomeno è in espansione e preoccupa la comunità scientifica internazionale. Per questo sono state emanate norme che favoriscono il controllo e il contenimento fino all’eradicazione, nei casi di netto antagonismo ai danni di specie rare e vulnerabili. Il presidente Sammuri e il direttore Zanichelli introdurranno l’argomento ricordando gli sforzi che il Parco sta compiendo per ridurre le presenze sulle isole. Saranno presenti il botanico Francesco Spada dell’Università La Sapienza di Roma, lo zoologo Piero Genovesi, ricercatore dell’ISPRA impegnato nella redazione di una direttiva europea per il controllo delle aliene, l’ing. Ciro Lungo dirigente nazionale del Corpo Forestale dello Sato. Nella giornata seguente il seminario si sposterà all’Enfola e sarà dedicato alla formazione delle guide che operano per il Parco. Per questo verranno illustrate in dettaglio le misure che si possono adottare per prevenire le invasioni e per arginare le espansioni. L’Unione Europea investe molto denaro in questa battaglia per favorire il mantenimento degli ecosistemi naturali. Questo perchè la UE ritiene economicamente vantaggiosi i servizi che gli ecosistemi originari possono offrire all’umanità in termini di risorse vitali.