“L’Antartide che perdiamo” è il significativo titolo della conferenza organizzata il 7 aprile alle 20,30, alla sala multimediale dei Circolo Teseo Tesei a Portoferraio di Portoferraio, organizzata da Hydra Field Station Centro Marino Elba di Fetovaia e Associazione Aqueis, in collaborazione con Consorzio Elbano Diving e Circolo Subacquei Teseo Tesei.
E’ un’occasione imperdibile per incontrare James McClintock, uno dei più grandi esperti della ricerca sull'effetto del cambiamento climatico sull'Antartide, che sarà all'Elba per presentare le sue osservazioni di più di trent'anni di ricerca, tra iceberg, balene, pinguini, foche e l'effetto del global warming su questo ecosistema in declino, affascinante e delicato McClintock, professore di biologia marina all’università dell’ Alabama di Birmingham che ha fatto parte del National Academy of Sciences workshops on Climate Change and Polar Ecosystems sottolinea che «L'Antartide è ancora un gioiello naturale del nostro pianeta. Ma ci sono segnali allarmanti: I più grandi ghiacciai si stanno sciogliendo in maniera inquietante... Muoiono i pinguini dal caldo... Le temperature medie salgono quasi 1 grado ogni dieci anni».
La carriera accademica di McClintock è impressionante ma lo è ancora di più il suo lavoro sul campo degli ultimi 25 anni in Antartide, finanziato dalla National Science Foundation Usa, che si concentra su aspetti della nutrizione e riproduzione degli invertebrati marini e, soprattutto, sull’ecologia e la chimica marina antartica. Negli ultimi 10 anni la sua ricerca ha anche prodotto studi sugli impatti del rapido cambiamento climatico e dell'acidificazione degli oceani sugli invertebrati marini e le alghe dell’ Antartide.
McClintock ha pubblicato oltre 220 pubblicazioni scientifiche, curato e scritto libri, è stato protagonista di numerose presentazioni scientifiche e divulgative e le sue ricerche sono state presentate con grande evidenza su media di ogni genere, dalla radio pubblica statunitense NPR nel Diane Rehm Show, dal National Geographic allo Smithsonian Magazine, da Discover Magazine a Scientific American, CNN ai più grandi quotidiani statunitensi.
Il suo libro più noto, Lost Antarctica: Adventures in a Disappearing Land, pubblicato nel settembre 2012, ha collezionato premi statunitensi ed internazionali, compresi i prestigiosi UAB Ellen Gregg Ingalls Award for Excellence in Teaching e l’ UAB Caroline P. and Charles W. Ireland Prize for Outstanding Scholarship. Il suo contributo alla conoscenza scientifica dell’Antartide è così importante che nel 1998 il Consiglio degli Stati Uniti sui nomi geografici ha istituito la caratteristica geografica " McClintock Point".
Lo scienziato dell’Università dell’Alabama è recentemente è tornato dalla sua 14esima spedizione di ricerca in Antartide negli ultimi due decenni, nel corso dei quali lui ed il suo team, diventati delle vere e proprie autorità mondiali sull’ecologia e la chimica marina e la scoperta di nuovi farmaci ed hanno anche sviluppato un premiato sito web interattivo di sensibilizzazione ed educativo (www.antarctica . uab.edu) . L’esperienza di McClintock sugli impatti ambientali del cambiamento climatico e l'acidificazione degli oceani sulla vita marina della Penisola Antartica lo ha portato in giro per il mondo ed a scrivere articoli divulgativi per spiegare i gravi rischi che corre il Continente ghiacciato e, quindi, l’intero Pianeta.
Quindi la sua conferenza a Portoferraio il 7 aprile è davvero un’occasione da non perdere per chi vuole capire i meccanismi che regolano i cambiamenti climatici ed il loro impatto sugli ecosistemi dell’Antartide e quindi su tutto il Pianeta.