Dopo aver ricevuto una segnalazione da ciclisti e numerosi cittadini che da troppo tempo assistono ad uno scempio dell’ambiente e della legalità che viene perpetrato impunemente da gruppi di motocrossisti continentali sul territorio elbano, in particolare sul Monte Calamita, nel Comune di Capoliveri ed all’interno del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, in violazione del Piano del Parco, della legge 394/91 sulle Aree protette, del Decreto del Presidente della Repubblica che istituisce il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e delle leggi in materia della Regione Toscana, compresa la 56/2000 sulla tutela delle specie inserite nelle Direttive Europee Habitat e Uccelli, Legambiente Arcipelago Toscano ha fatto proprio l'esposto e l’ha inviato al ministero dell’ambiente, al Parco nazionale ed agli assessori all’ambiente della Regione Toscana e della Provincia di Livorno. Infatti agli Enti interessati era già arrivata una segnalazione di Capoliveri Bike Park: «Cosa molto grave è che il fenomeno non solo va avanti da molti anni ormai , ma sta addirittura prendendo piede, forse anche perché caldeggiato da pochi personaggi locali che traggono un proprio personale vantaggio economico. Altro aspetto che ha dell'incredibile è che tutto quanto viene fatto a scopo di lucro, pubblicamente e con una vera e propria organizzazione che gestisce i vari raid e tour con tanto di sito internet: da qui si vedono infatti già le date e le prenotazioni di tutta la primavera e estate, compresi luoghi di raduno ecc!!! In più lo storico promotore Sig. Fasola, divulga le cartoline che vi allego ove giustamente, a beffa della comunità elbana (egli infatti non è Elbano) e impunemente si ritrae in piena attività sui sentieri del M. Calamita. Inutile aggiungere , che trattandosi di un area protetta (Parco Nazionale Arcipelago Toscano Zona A o B) tutto ciò ha dell'incredibile.... Il promontorio del Monte Calamita è una area protetta di elevato spessore naturalistico, ricompresa nella perimetrazione del Parco Nazionale dell'Arcipelago toscano e punto di riferimento per il turismo ambientale ed eco-compatibile. Negli anni si sono sprecate molte energie per il mantenimento dell'ambiente, la pulizia dei piccoli sentieri e altro, e riteniamo assurdo ed ingiusto che per il guadagno di pochi tutto questo venga vanificato. Vi invito a fare dei sopralluoghi diretti, vi renderete conto dei danni incredibili che questa attività, assolutamente non compatibile, ed al bando quasi ovunque, reca al nostro territorio». Legambiente Arcipelago Toscano ricorda che «Anche attraverso il suo rappresentante all’interno del Direttivo del Parco ha più volte chiesto un intervento per far cessare un’attività illegale e a scopo di lucro all’interno del Parco Nazionale, ma questa attività continua impunemente tanto che nella pagina internet di una nota marca di moto http://www.ktm.comsi pubblicizzano ancora una volta per il 2012 ben 7 raid motociclistici nei periodi 7 – 10 aprile; 12 – 15 aprile; 28 aprile 1 maggio; 10 – 13 maggio; 17 – 20 maggio; 25 – 29 maggio; 27 – 30 settembre; 4 – 7 ottobre e si specifica che ad ospitare i partecipanti ai raid, con quote a partire da 610 euro a partecipante, saranno gli Hotel Biodola (nel Comune di Portoferraio) e Plaza (nel Comune di Porto Azzurro) entrambi all’immediato confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Si fa presente che tali attività, svolte inequivocabilmente all’interno del Parco nazionale e fuori strada, come dimostra l’immagine della brochure-cartolina che si allega (che rappresenta di per sé una clamorosa autodenuncia che evidenzia diversi reati), oltre a non avere il necessario nulla-osta (comunque non concedibile dall’Ente Parco) si svolgono all’interno del Sito di Importanza Comunitaria (Sic) e Zona di Protezione speciale (Zps) dell’Unione europea “Elba Orientale” proprio al culmine delle due migrazioni primaverile ed autunnale e della nidificazione dell’avifauna che le Direttive europee dovrebbero proteggere, secondo quanto concordato tra Governo Italiano, Regione Toscana ed Unione Europea. Si fa presente che il promontorio di Calamita è uno dei più importanti siti per la migrazione all’interno dell’Arcipelago Toscano, completamente inserito in una Important Bird Area di Rete Natura 2000». Gli ambientalisti sottolineano che «Nonostante le nostre passate denunce, più volte riprese da altre Associazioni e cittadini, questa incredibile situazione di abusi reiterati e pubblicizzati, con un’impunità che arriva ad illustrare attività illegali dentro il territorio protetto come elemento di pubblicizzazione, nonostante qualche sporadica multa, continua da anni e deve assolutamente finire se si vuole tutelare la credibilità delle Istituzioni di fronte all’arroganza di un’organizzazione privata a scopo di lucro che continua ad ignorare leggi, piani e regole nonostante le nostre passate denunce più volte riprese da altre Associazioni e cittadini». Legambiente chiede quindi a Ministero, Parco, Regione e Provincia «Quali siano gli interventi immediati, concreti e definitivi che intendono prendere per costringere gli organizzatori di questi raid motociclistici a pagamento a rispettare le leggi e le regole e affinché non svolgano più attività vietate all’interno dell’Area Protetta dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e nel Sic/Zps “Elba Orientale”.