Leonardo Dapporto e Umberto Mazzantini erano alla ricerca di piccole aree che ospitano l’artistolochia, la pianta nutrice della rarissima e endemica Zerynthia Cassandra, il lepidottero riscoperto qualche anno fa all’isola d’Elba e che si è rivelato essere specie a sé stante anche dal punto di vista genetico, tanto da poter essere chiamato la “Farfalla di San Piero”, dal nome del Paese elbano che sembrerebbe ospitare nel suo territorio le maggiori popolazioni di questo magnifico insetto, ma il noto entomologo esperto di lepidotteri e l’esponente di Legambiente hanno trovato anche altro.
In una delle aree più frequentate del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, nel bel mezzo della strada di Piane al Canale, poco dopo il bivio per Masso alla Quata, dove si apre il superbo panorama su Pianosa, l’Argentario, Giglio, Montecristo e la Corsica, c’era uno strano serpente “annodato”, con due code e dal quale, ad una più attenta osservazione, spuntava una zampa verde.
Si trattava dell’eterna lotta per la vita tra un biacco e un ramarro (Hierophis viridiflavus) e un ramarro occidentale (Lacerta bilineata), con il sauro che cercava di resistere alla stratta del serpente che, per soffocarlo con più forza si mordeva il corpo.
Una lotta che non si è interrotta nemmeno quando Mazzantini ha scoperto i due rettili mortalmente abbracciati e poi Dapporto ha cominciato a scattare le foto. Solo dopo un po’, quando il ramarro ha cominciato a districarsi dalle faticosamente dalle spire che lo stavano soffocando, il biacco si è accorto degli umani ed ha tentato di mordere il fotografo. Cosa che ha consentito al ramarro di liberarsi un altro po’ ed alla fine il biacco ha lasciato la preda ed è strisciato nella bassa gariga, mentre il grosso ramarro, stordito ed evidentemente malconcio, è andato dalla parte opposta, passando caracollando lentamente tra le gambe del fotografo, ed ha guadagnato un più sicuro muretto a secco.
Gli umani, probabilmente salvando il ramarro, hanno sicuramente disturbato l’eterna lotta per la sopravvivenza, ma anche il biacco dovrebbe ringraziarli: dopo pochi minuti nel cielo di Piane al Canale è risuonato il richiamo del Biancone (Circaetus gallicus), l’aquila dei serpenti, e poi la coppia che controlla l’area (una delle 2 o 3 che hanno ricolonizzato l’Elba) ha sorvolato proprio la zona dove stavano lottando biacco e ramarro che, se non si fossero dileguati, sarebbero diventati un succulento e comodo boccone farcito per i due rapaci.