Finalmente abbattuto l’eco-mostro di Procchio, simbolo di “Elbopoli” e delle mani di cemento sull’Isola d’Elba, rispunta quello che gli ambientalisti ribattezzarono “lago Papera”, a dimostrazione di quanto quell’area, dove qualcuno vorrebbe nuovamente ricostruire, è sottoposta ad allagamenti e non solo in occasione di alluvioni come quelli del 2002 e del 2011.
Il laghetto che sorge tra promontori ed isolotti delle macerie dell’eco-mostro è già diventato il paradiso di rane, rospi e raganelle e sembra purtroppo destinato a diventarlo anche per le zanzare.
Il livello del nuovo “lago papera”, che non accenna a diminuire nonostante le scarse precipitazioni delle ultime settimane, è la chiara dimostrazione di quanto sia stato modificato ed occluso il reticolo di smaltimento delle acque nella piana di Procchio e di quanto sia fragile e da mettere in sicurezza un’area che resta a forte rischio idrogeologico e nella quale sfogano tre corsi d’acqua.
Una messa in sicurezza che deve avvenire ripristinando l’equilibrio precedente e non sostituendo cemento con cemento.