L’assegnazione delle bandiere blu che anche quest’anno ha premiato in particolare Liguria e Toscana è stata salutata con comprensibile soddisfazione pur senza nascondere le non poche situazioni vecchie e nuove che da festeggiare hanno ben poco.
D’altronde anche le coste e le spiagge in Toscana come in Liguria che si sono viste confermare la bandiera blu o che l’hanno conquistata per la prima volta devono convivere e fare i conti con situazioni che ci ricordano quanto la condizione del mare nostrum ma anche degli altri resti allarmante e per molti versi destinata ad aggravarsi ulteriormente se non decolleranno finalmente politiche comunitarie e nazionali finora restate in larga misura sul bagnoasciuga. Noi che operiamo poi nel santuario dei cetacei non dobbiamo faticare molto per rendercene conto; gassificatori galleggianti, navi inchinatesi troppo, una navigazione scarsamente controllata come poco controllati sono gli scarichi avvelenanti, spiagge in erosione, pesca in troppi casi distruttiva, portualità non sempre a regime sono lì per non farcelo dimenticare. Il che d’altra parte spiega perchè in questo mare fu istituito il santuario dei cetacei e operano non pochi parchi e aree protette marine che in qualche caso da decenni tutelano le coste e le acque dalla speculazione più distruttiva.
Ecco perché le bandiere blu non devono farci dimenticare e tanto meno nascondere i rischi a cui stiamo andando incontro se non si cambierà al più presto rotta perché di Schettino ce ne sono molti
anche a terra. E come è noto la maggior parte dei guai anche del mare viene da terra sia per quello che si fa e non di meno per quello che non si fa anche se sta scritto nelle leggi. Da quanto tempo ossia da quanti anni, ad esempio, i ministeri interessati a partire da quello dell’ambiente si sono riuniti e hanno preso decisioni sul santuario dei cetacei?
Da quanto tempo ministeri e istituzioni interessate a partire dai parchi e dalle aree protette marine si sono messe intorno ad un tavolo come ci chiedono da tempo i francesi per decidere insieme il da farsi e non farlo solo per tagliare le già risicate risorse?
Ecco perché l’incontro del 20 giugno a Marina di Pisa a cui come Gruppo di San Rossore stiamo lavorando d’intesa con il nostro parco, gli enti locali, la regione e tante associazioni per istituire un Osservatorio sul mare è una felice occasione perché alle bandiere blu segua un rinnovato impegno di cui c’è bisogno e urgenza.
Renzo Moschini